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{{quote|''Chi dà al povero, riceverà da Dio.''|Don Cesare Carlo Baronio}}
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==Biografia==
===Gli anni giovanili: lo studio e la Grande Guerra===
Don Carlo si laureò in [[lettere]], conseguendo successivamente altre due lauree in [[scienze sociali]] ed in [[filosofia]] <ref>{{cita libro|cognome=Calbucci|nome=Alfredo|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>.
Durante la
Nel [[1920]] il [[vescovo]] lo nomina ''[[canonico]] della [[cattedrale]]''<ref>{{cita libro|cognome=Calbucci|nome=Alfredo|titolo=Il canonico Baronio: detti e aneddoti; lettere di un ex-allievo|città=Cesena|anno=2006|pagine=pag.207}}</ref>. Da questo momento il prete cesenate comincia a svolgere una serie di attività pastorali e caritative, fra le quali l'insegnamento delle lettere e del [[Lingua francese|francese]] presso il seminario di [[Cesena]] <ref>{{cita libro|cognome=Pieri|nome=Dino|titolo=Don Baronio, uomo di Dio e della carità|città=Cesena|anno=2002|pagine=pag.5}}</ref>. Nel [[1924]] divenne anche direttore de ''Il Risveglio''.
Seguendo l'esempio dell'opera di don [[Giovanni Bosco]] a [[Torino]], don Carlo comincia ad avere a cuore lam cosiddetta '
A partire dal [[1925]] costituisce un comitato e fonda un giornale,
▲Durante la Grande Guerra ([[1915]]-[[1918]]), don Baronio é '''tenente cappellano al fronte'''. Qui si guadagnerà una '''Medaglia d' Argento al [[valor militare]]''' (e anche una piccola pensione come reduce), perché durante un bombardamento, pur essendo rimasto ferito soccorse gli altri soldati e diede loro i conforti religiosi <ref> vedi Dino Pieri, Don Baronio, uomo di Dio e della carità, Cesena, 2002, pag. 3: "Per questo atto verrà decorato con medaglia d'argento al valor militare con la seguente motivazione: 'Sorpreso dallo scoppio di una granata di grosso calibro mentre, al posto di medicazione, attendeva all'esercizio del suo pietoso ministero presso i feriti, subito ripresosi dal primo sbigottimento, benché ferito da una scheggia alla guancia, affatto dimentico di sé, coraggiosamnente rimaneva sul posto a confortare ed a soccorrere le nuove vittime. Podgora, 21 luglio 1915 '." </ref>.
▲Al ritorno a Cesena, il sacerdote (che in dialetto romagnolo veniva chiamato ''Don Baroni'') trova una popolazione prostrata dalla guerra, dalla miseria e dalle epidemie <ref> idem pagg. 4 - 5 </ref>.
▲Seguendo l'esempio di don [[Giovanni Bosco]] a [[Torino]], don Carlo comincia ad avere a cuore '''l'infanzia abbandonata'''.
▲A partire dal [[1925]] costituisce un comitato e fonda un giornale ('''" Su le vie del Bene"''') per la raccolta di fondi destinati ad un Istituto che raccogliesse i bambini poveri <ref> idem pagg. 6 - 7 </ref>.
===L'età matura: la fondazione degli istituti===
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