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A dodici anni, Angelina andò ad imparare il mestiere di sarta presso una vicina di casa, attività che seguì fino al 1937, primo anno della sua infermità. Era una bambina sana e robusta e la sua giornata era vissuta tra casa, lavoro e chiesa.
 
Angelina fu iscritta all'Azione Cattolica fin da bambina e da quando ricevette la prima Comunione frequentava la Messa ogni giorno, trattenendosi in chiesa in preghiera dopo la funzione. La Messa si diceva molto presto e lei a volte vi andava facendosi strada con una piccola candela o con una lanterna, anche nelle giornate più fredde.
 
Nel 1934 don Giuseppe Marchi fece l'ingresso a Sala come nuovo parroco e decise di rifondare l'Azione Cattolica, dando anche nuovo impulso alla vita religiosa del paesino, al culto dell'eucarestiaEucarestia e elladella passionePassione di gesù secondo il noto programma azione preghiera sacrificioGesù. Questo anno é considerato da angelina nei suoi diariAngelina decisodecisivo per la propria vita spirituale.
SuperatoInfatti, ildopo nonuna piccolobreve travaglioindecisione, chedon leMarchi procuròaffidò una sua imprudenza,ad Angelina ebbe l’incarico di Delegata Beniamine, il giorno l’88 dicembre 1934: incarico che svolse fino al 1937 quando divenne Delegata Aspiranti e poiinfine Presidente della Sezione femminile.
 
Angelina si impegnò moltissimo nell’apostolato, e vi riversò tutta l'energia che la sua spiritualità le dava. Era un’educatrice molto attenta: cercava di entrare nella psicologia delle bambine per poter parlare loro dell'Amore di Dio.
L’anno di grandissima importanza per Angelina, l’anno che lei stessa dice decisivo, punto di partenza della sua vita spirituale fu il 1934, in occasione dell’arrivo del nuovo parroco don Giuseppe Marchi. Questi, volendo subito rianimare la Parrocchia, rifondò l’Azione Cattolica, diede nuovo impulso alla cultura religiosa, al culto dell’Eucaristia e della Passione di Gesù secondo il programma dell’Associazione: preghiera - azione -sacrificio.
 
Superato il non piccolo travaglio che le procurò una sua imprudenza, Angelina ebbe l’incarico di Delegata Beniamine l’8 dicembre 1934: incarico che svolse fino al 1937 quando divenne Delegata Aspiranti e poi Presidente della Sezione femminile.
La giovane ragazza aveva il desiderio di conscrarsi al Signore, così col permesso del suo padre spirituale (lo stesso don Giuseppe Marchi), l'8 dicembre 1936 emise voto di verginità, che poi ripeté nel 1937.
Angelina mise nell’apostolato tutta la sua buona volontà, le capacità, il fervore; per la sua azione, l’Associazione e la stessa Parrocchia si videro rifiorire. Era un’educatrice finissima: cercava proprio di entrare nella psicologia delle bambine. Trovava cosa stupenda poter loro parlare di Dio e del Suo Amore!…
 
“Oh, come è bello parlare alle anime dell’Amore. In mezzo a queste anime mi vedo come una sacerdotessa che tiene tra le sue mani Gesù nel Suo Corpo Mistico!… Come mi commuove!”.
Angelina era assetata di perfezione e di santità, voleva consacrarsi al Signore…, e l’8 dicembre 1936 il suo Direttore spirituale le permise di emettere il voto di verginità, che poi ripeté nell’anno 1937. Ma intanto nel luglio del medesimo anno Angelina era stata colpita da forti dolori addominali. Ricoverata d’urgenza all’Ospedale di Cesenatico subì il primo intervento per appendicite perforata: fu solo l’inizio, poiché non si riprese più.
Si fece di tutto per poter risolvere il caso: dal 31 luglio I 938 al 4 agosto fu a Bologna per accertamenti presso la Clinica 5. Orsola; dal 19 agosto al 25 dello stesso mese cercò riposo e ristoro a Balze di Verghereto sul nostro Appennino tosco-emiliano; nel settembre fu di nuovo ricoverata all’Ospedale di Cesenatico per un secondo intervento, esplorativo… Ma non si venne a capo di niente… Così la malattia avanzò inesorabile e quando si riuscì a darle il nome di tisi intestinale non c’era più nulla da fare.
Tutto ciò non bloccò né spaesò Angelina. Ella anzi ravvivò sempre più il suo desiderio di santità e fece della sofferenza fisica e della sofferenza morale, che dovette subire proprio in famiglia per l’incomprensione del padre, il materiale prezioso, il tesoro per la sua offerta di vittima al Signore; vittima di riparazione, un martirio d’amore per il mondo intero: la Chiesa, il Papa, i Sacerdoti, i Missionari, le anime consacrate e tutte le anime…