V8 Interceptor: differenze tra le versioni
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La versione che compare nel film faceva parte di una serie limitata della Ford Falcon, una vettura prodotta dalla [[Ford]] in [[Australia]] e basata sostanzialmente sul design della [[Ford Torino]] Cobra e il corpo vettura della [[Ford Mustang]] Mach I, due auto americane dei primi [[anni 1970|anni settanta]].
La versione scelta era definita XB GT Coupé, che venne prodotta in un numero esiguo di esemplari e che tutt'oggi, è difficilissima da reperire. La pre-produzione del film, iniziata dal regista [[George Miller (regista)|George Miller]] e dal produttore [[Byron Kennedy]] nel [[1976]], cominciò con l'ingaggio di Murray Smith, Peter Arcadipane e Ray Beckerley per la realizzazione del veicolo<ref name=fonte1>{{cita web|url=http://www.madmaxmovies.com/cars/mad-max-interceptor/index.html|titolo=Mad Max Interceptor Page}}</ref>. Smith acquistò il veicolo, una Falcon del '73, mentre Arcadipane e Beckerley si adoperarono per realizzare le modifiche stesse insieme ad altri. Le modifiche fondamentali riguardavano il muso, al quale venne aggiunto un allungamento con due finti fari (quelli veri rimanevano visibili sotto) denominato ''Arcadipane Monza Nose Cone'' o anche ''Arcadipane Concorde Front'', facente parte del ''Concorde kit'' per la modifica della Ford Falcon XC Van<ref name=fonte2>{{cita web|url=http://www.madmaxmovies.com/cars/Replica/Black/index.html|titolo=Mad Max Interceptor Page - Replica}}</ref>. Sotto di questo, una [[minigonne|minigonna]] molto grossa che in totale prolungava il muso di circa 20
[[File:Pursuit Special Replica.jpg|thumb|right|250px|Fedele replica della V8 Interceptor come compare nel primo film]]
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==Mad Max 2 - The Road Warrior==
Al termine del primo film, la macchina originale era stata venduta dai produttori come un qualsiasi veicolo. Questa venne acquistata, e per essere conforme alle norme sulla circolazione, dovette essere modificata dall'acquirente in alcuni elementi. Inoltre, l'auto fece un Tour promozionale in Australia, esposta in show room e in motor-show. Rilevante la presenza al Melbourne Hot Rod Show Exhibition Building nel
Nel 1981, Miller, [[Brian Hannant]] e Byron Kennedy, spinti dal successo inaspettato del primo film, decisero di realizzare un [[sequel]]. Riacquistarono la V8 ma, con sorpresa, scoprirono che alcuni elementi costruiti appositamente (come i cerchi e il compressore volumetrico) erano andati perduti, e la macchina avrebbe dovuto essere ricostruita quasi daccapo. Nel film, sarebbe stata usata solo per le inquadrature all'interno dell'abitacolo e gli esterni più vicini, mentre una seconda fu costruita appositamente per le scene d'azione<ref name=fonte9>{{cita web|url=http://www.madmaxmovies.com/cars/mad-max-interceptor/history2.html|titolo=Mad Max Interceptor Page - Part 2}}</ref>. Nella sequenza iniziale del film, le immagini mettono subito in evidenza quelle che erano le novità apportate al modello.
La grossa minigonna anteriore era scomparsa, i sedili interni erano stati smontati ed era stata aggiunta una gabbia [[rollbar]] per il passeggero ed una cuccia sulla portiera per Cane (il cane di Max). Due grossi serbatoi di benzina erano stati posizionati nella sede del portabagagli e del [[lunotto]] (anche questo eliminato) e il portellone del bagagliaio con relativo spoiler era stato tolto. Inoltre, la macchina ha un ''look'' molto trasandato e presenta parecchia [[ruggine]] sulla [[carrozzeria (meccanica)|carrozzeria]] e sui cerchioni per darle l'aspetto di un'automobile da era post-atomica.
Dopo pochi minuti dall'inizio del film, Max urta violentemente uno degli ''Humungus'', spaccando la mascherina anteriore e lasciando in vista il radiatore e i fari. La macchina non viene più utilizzata per buona parte del film, fino a quando Max, dopo aver caricato benzina nei due serbatoi, decide che è giunta l'ora di partire. Uscito dal forte della Tribù del Nord, fugge attraverso il campo degli Humungus, svegliando questi ultimi e finendo con l'essere inseguito. Innestato il compressore volumetrico e convinto di essere in netto vantaggio, viene raggiunto da Wez, Toadie e un altro che gli spaccano il parabrezza e lo fanno capottare dritto giù da una scarpata. L'auto è già in pezzi, quando Toadie cerca di rubare la benzina e fa scattare l'allarme e fa esplodere la macchina.
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La prima e originale Interceptor, al termine del secondo film venne abbandonata ad uno sfasciacarrozze, destinata alla demolizione<ref name=fonte7>{{cita web|url=http://www.madmaxmovies.com/cars/mad-max-interceptor/history3.html|titolo=Mad Max Interceptor Restoration}}</ref>. In realtà, questi non la demolì affatto, invece la custodì gelosamente nascondendola in un garage. Fu rintracciata diversi anni dopo Bob Forsenko, che dopo una trattativa con il "proprietario", gliela cedette. La V8 venne restaurata e Forsenko, per rifarsi dei soldi dell'operazione (circa 25.000 AU $) la propose da esposizione in vari [[museo|musei]] a pagamento, dove ottenne un ottimo successo. Successivamente, fu esposta permanentemente nel National Motor Museum of Australia di Birwood, South Australia. Attualmente, l'originale V8 risiede al "Cars of the Stars Motor Museum", in [[Inghilterra]]<ref name=fonte8>{{cita web|url=http://www.madmaxmovies.com/cars/mad-max-interceptor/history4.html|titolo=Mad Max Interceptor Current day}}</ref>.
Alla
==Voci correlate==
*''[[Mad Max]]''
*''[[Interceptor - Il guerriero della strada
*''[[Main Force Patrol]]''
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