Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni

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=== 2002: il Technical Report 1862 della Marina USA ===
Nel febbraio del [[2002]], un laboratorio della [[U.S. Navy|marina degli Stati Uniti]] rilasciò un lavoro nel quale veniva confermato il fenomeno della fusione fredda come concreto.<ref>U.S. Navy, Technical Report 1862. "''[http://www.spawar.navy.mil/sti/publications/pubs/tr/1862/tr1862-vol1.pdf Thermal and Nuclear Aspects of the Pd-D<sub>2</sub>O System]''". S. Szpak, P.A. Mosier-Boss (editor), SSC San Diego CA (USA), Febbraio 2002.</ref><br />
Si tratta di un rapporto di 132 pagine che cerca di fare il punto sullo stato dell'arte delle ricerche sulla fusione fredda eseguite dalla U.S. Navy dal 1989 al 2002. Gli esperimenti svolti sono stati in particolar modo descritti nel capitolo 3 (pp. 19), dal titolo "''Excess heat and helium production in palladium and palladium alloys''"; in esso sono riportate le analisi calorimetriche svolte nel 1989 (con tolleranze dell'ordine del 4%) che rilevano nei vari esperimenti condotti un evidente eccesso di calore e la produzione di <sup>4</sup>He (Elio 4) come conseguenza di presumibili effetti di natura nucleare all'interno della cella<ref>Nella relazione si pone l'accento sul fatto che molti critici hanno affermato che l'elio 4 possa essere entrato attraverso le pareti di vetro della cella, il relatore afferma che ciò non è possibile in quanto l'esperimento è stato fatto in parallelo ad un'altra cella del tutto uguale alla prima e posta nelle medesime condizioni fisiche, ma nella quale non avvenivano reazioni di fusione fredda. In questa seconda cella non è stata mai rilevata la presenza di elio 4.</ref>.<br />
Nel [[1992]] sono stati fatti esperimenti con leghe di palladio-[[boro]] (Pd-B) che, con sorpresa degli stessi ricercatori, hanno dato tutti esito positivo (pp. 21). Nel 1995 l'esperimento è stato poi riprodotto in Giappone con gli stessi risultati<ref>Nella relazione viene ipotizzato che questi inaspettati successi, sono stati spiegati, con l'ipotesi che il boro ritardi la possibilità del deuterio di uscire dal palladio durante la reazione.</ref>.<br />
Successivamente sono stati fatti esperimenti per verificare l'emissione di neutroni, esperimenti che hanno dato sempre esito negativo.