Arnold Esch: differenze tra le versioni
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|Epoca = 2000
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , specialista di [[storia medievale]]
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Arnold Esch ha studiato storia, [[archeologia classica]] e [[scienze politiche]] a [[Università di Münster|Münster]], [[Parigi]] e [[Università di Gottinga|Gottinga]]. Nel 1964 ha conseguito il dottorato con una tesi su ''[[Papa Bonifacio IX]] e lo [[Stato pontificio]]'' (''Bonifaz IX. und der Kirchenstaat''). Ha poi lavorato come assistente a Gottinga e dal 1970 al 1973 è stato assistente presso l'Istituto Storico Germanico.
Nel 1974 ha conseguito l'[[Habilitation|abilitazione alla docenza]] con una ''[[Habilitationsschrift]]'' dal titolo ''Verhältnis von Stadt und Land am Beispiel der toskanischen Stadt Lucca'' (''Il rapporto tra città e campagna nel caso della città toscana di [[Lucca]]'') discussa a Gottinga, città in cui ha insegnato per un anno come docente e nella quale ha trascorso un altro anno come [[assegnista di ricerca]] presso l'Istituto storico germanico. Nel 1977
==Aree e temi di studio==
Esch si è occupato principalmente della storia del [[papato]], dell'[[età comunale]], dell'[[storia italiana|Italia]] tra Trecento e Quattrocento, della fase di transizione che ha visto il ritorno del [[Papato]] dalla [[cattività avignonese|cattività]] [[avignone]]se a [[Roma]], dell'epoca storica che ha visto conosciuto le origini del [[Rinascimento italiano]].
===Retaggio classico, riuso architettonico e funzione
Centrale, nei suoi interessi, è stato il tema della sopravvivenza, della ricezione e del retaggio culturale dell'antichità classica in epoche successive, un orizzonte in cui la prospettiva dello storico si fonde con quella dell'archeologo, in una riflessione che ha orientato i suoi studi fin dal principio e a cui si deve, nonostante la personale propensione per la [[Grecia]], l'elezione dell'[[Italia]] ad ambito privilegiato di studio, unico spazio spazio geografico e culturale in cui la sopravvivenza dell'antichità classica ha potuto dispiegarsi su un arco di tempo così ampio.
Arnold Esch ha posto rinnovata enfasi sulla funzione ideologica dell'uso degli ''[[spolia]]'' da parte dei [[poteri universali]] ([[Papato]] e [[Sacro Romano Impero|Impero]]) e [[Comune medievale|comunali]], sui modi di "percezione" estetica, "ricezione" culturale e "[[mimesi|imitazione]]" nell'[[arte medievale|arte]] e nell'[[architettura medievale|architettura]], attraverso lo studio del [[reimpiego (architettura)|reimpiego architettonico dei materiali di spoglio]].
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