4'33": differenze tra le versioni
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| durata media= 4'33"
| organico= qualsiasi
| movimenti= tre<ref name="grove">Pritchett, Kuhn, ''John Cage'' in [[The New Grove Dictionary of Music and Musicians]].</ref><ref name=Kostelanetz>Kostelanetz 2003, 69–71, 86, 105, 198, 218, 231.</ref>
}}
'''''4′33″''''' (pronunciato ''Quattro, trentatré''<ref name="Solomon 1998/2002">Solomon 1998/2002.</ref>) è una composizione in tre [[Movimento (musica)|movimenti]]<ref name="grove"
''4′33″'' è la composizione più famosa e controversa di Cage.<ref name="grove" /> Concepito attorno il 1947–1948, mentre il compositore stava lavorando alle sue [[sonate e interludi]],<ref name="grove" /> ''4′33″'' è diventato per Cage l'[[epitome]] della sua idea di ciò che costituisce, o che può costituire, la musica.<ref>{{Cite web| url =http://www.classicalnotes.net/columns/silence.html| title = John Cage and the Avant-Garde: The Sounds of Silence| accessdate = April 4, 2007| last = Gutmann| first = Peter| authorlink = Peter Gutmann (journalist)|year = 1999}}</ref> In un'intervista del 1982, nonché in molte altre occasioni, Cage affermò che ''4′33″'' fu, secondo lui, la sua opera più importante.<ref name=Kostelanetz />
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Cage stesso, riguardo quest’esecuzione e la reazione del pubblico, disse:
{{quote|Non hanno capito. Non esiste il silenzio. Alcuni credevano fosse silenzio, poiché ignoravano come ascoltare, in realtà c’erano tantissimi suoni accidentali. Durante il primo movimento si poteva sentire il vento che soffiava dall'esterno. Durante il secondo movimento gocce di pioggia cominciavano a picchiettare sul tetto, e durante il terzo la gente stessa produceva ogni genere di suono interessante parlando o uscendo dalla sala.|[[John Cage]] parlando alla prima esecuzione di ''4′33″''.<ref name=
== 2010 Christmas Number One campaign ==
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