Trinità: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Un solo quote per ogni voce. Vale per tutti e vale anche per la trinità. |
"un solo quote" si riferisce a quello prima dell'incipit, slegato dal discorso. Quelle presenti sono citazioni che servono per il testo, per favore leggi la voce e capisci |
||
Riga 18:
===Ragione e rivelazione===
L'unità di Dio la si conosce attraverso la ragione, poiché il principio di tutte le cose deve essere uno solo, e anche dalla [[Bibbia|Sacra Scrittura]], dove si afferma ad esempio:
{{quote biblico|Ascolta [[Israele]], il Signore Dio nostro è uno solo, e amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza|Dt|6,4-5}}
Tuttavia, anche nelle primissime parole della Bibbia, si è vista una moltiplicità in Dio:
{{quote biblico|In principio Iddio creò il cielo e la terra. La terra era inanimata e vuota e le tenebre erano sulla faccia dell'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque|Gn|1,1-2}}
I sostenitori della dottrina della trinità si basano anche su alcuni passi tratti dal [[Nuovo Testamento]], tra cui i più significativi sono:
{{quote biblico|Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, ...|Mt|28,19}}
{{quote biblico|Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.|1Cor|12,4-6}}
{{quote biblico|La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.|2Cor|13,13}}
===Unicità di Dio===
Riga 36 ⟶ 41:
Simili affermazioni sono presenti in altri scrittori preniceni, cioè prima dello scoppio della controversia ariana:
{{quote|"vediamo ciè che avviene nel caso del fuoco, che non è diminuito se serve per accenderne un altro, ma rimane invariato; e ugualmente ciò che è stato acceso esiste per sé stesso, senza inferiorità rispetto a ciò che è servito per comunicare il fuoco. La Parola di Sapienza è in se lo stesso Dio generato dal Padre di tutto."|[[Giustino Martire]]}}
Immagine ripresa anche da scrittori successivi:
{{quote|Noi non togliamo al Padre la sua Unicità divina, quando affermiamo che anche il Figlio è Dio. Poiché egli è Dio da Dio, uno da uno; perciò un Dio perché Dio è da Se stesso. D'altro lato il Figlio non è meno Dio perché il Padre è Dio uno. Poiché l'Unigenito Figlio non è senza nascita, così da privare il Padre della Sua unicità divina, né è diverso da Dio, ma poiché Egli è nato da Dio.|[[Ilario di Poitiers]] De Trinitate}}
Se Gesù Cristo nel [[vangelo di Giovanni]] viene chiamato l'''unigenito'' Figlio di Dio, evidenziando con questa affermazione il suo essere ontologicamente in Dio, secondo la dottrina ortodossa Gesù è anche diventato una creatura con l'incarnazione, svolgendo un ruolo "ministeriale", e in un certo senso subordinato in relazione a Dio, nei confronti dell'umanità.
Riga 42 ⟶ 49:
[[Atanasio di Alessandria]] sviluppa questa distinzione commentando il passo evangelico in cui Gesù dichiara di non conoscere il giorno e l'ora della fine del mondo:
{{quote|"Ancora un altro passo che è detto bene, viene interpretato male dagli ariani: Voglio dire che "Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli, neppure il figlio." Ma essi ritengono che avendo detto "neppure il figlio", egli, in quanto ignorante, abbia rivelato di essere creatura. Ma la cosa non sta così, non sia mai! Come infatti dicendo: "Mi ha creato", lo ha detto in riferimento all'umanità, così, anche, dicendo: "neppure il Figlio", si è riferito alla sua umanità. ... Poiché infatti è diventato uomo, ed è proprio dell'uomo ignorare, come l'aver fame e il resto (infatti l'uomo non sa se non ascolta e apprende) egli, in quanto uomo, ha dato a vedere anche l'ignoranza propria degli uomini per questo motivo: in primo luogo per dimostrare di avere veramente un corpo umano, poi anche perché, avendo nel corpo l'ignoranza propria dell'uomo, dopo aver mondato e purificato tutta l'umanità, la presentasse al Padre perfetta e santa. ..... quando dice: Io e il Padre siamo una cosa sola e Chi ha visto me ha visto il Padre e Io nel Padre e il Padre in me, dimostra la sua eternità e la consustanzialità col Padre. .... Nel vangelo di Giovanni i discepoli dicono al Signore: Ora sappiamo che tu sai tutto... |[[Atanasio]] Seconda Lettera a Serapione, trad. M. Simonetti}}
== Origine e sviluppo della dottrina==
Riga 50 ⟶ 58:
In un saggio sulla divinità di Gesù nel Nuovo Testamento il biblista americano [[Raymond E. Brown]] ipotizza che Gesù è chiamato Dio nel Nuovo Testamento, ma lo sviluppo è stato graduale e non è emerso fino a un'epoca tarda nella tradizione neotestamentaria:
{{quote|... nella fase più antica del cristianesimo prevale l'eredità dell'Antico Testamento nell'utilizzo del termine Dio, per cui Dio era un titolo troppo ristretto per essere applicato a Gesù. Esso si riferisce stettamente al Padre di Gesù, al Dio da lui pregato. Gradualmente, (negli anni 50 e 60 d.c. ?), con lo sviluppo del pensiero cristiano Dio venne compreso in un'accezione più ampia. Si vide che Dio rivelò così tanto di sé stesso in Gesù al punto che Dio includeva sia Padre che il Figlio."|Does the New Testament call Jesus God?}}
Lo sviluppo completo della dottrina si ebbe in seguito, anche in reazione alle dottrine di [[Ario]] che introdusse le sue interpretazioni subordinazioniste di Gesù come essere semidivino (vedi [[Arianesimo|eresia ariana]]).
Riga 75 ⟶ 85:
==La trinità nei primi scritti cristiani==
Tratti da <ref>J H Newman: Gli Ariani del IV secolo, Jaka Book Morcelliana</ref>
{{quote|Noi non togliamo al Padre la sua Unicità divina, quando affermiamo che anche il Figlio è Dio. Poiché egli è Dio da Dio, uno da uno; perciò un Dio perché Dio è da Se stesso. D'altro lato il Figlio non è meno Dio perché il Padre è Dio uno. Poiché l'Unigenito Figlio non è senza nascita, così da privare il Padre della Sua unicità divina, né è diverso da Dio, ma poiché Egli è nato da Dio.|[[Ilario di Poitiers]] De Trinitate}}
{{quote|Quando affermo che il Figlio è distinto dal padre, non mi riferisco a due dèi, ma intendo, per così dire, luce da luce, la corrente dalla fonte, ed un raggio dal sole|Ippolito}}
{{quote|Il carattere distintivo della fede in Cristo è questo: il figlio di Dio, ch'è Logos Dio in principio infatti era il Logos, e il Logos era Dio - che è sapienza e potenza del Padre Cristo infatti è potenza di Dio e sapienza di Dio - alla fine dei tempi si è fatto uomo per la nostra salvezza. Infatti Giovanni, dopo aver detto: In principio era il Logos, poco dopo ha aggiunto e il logos si fece carne, che è come dire: diventò uomo. E il Signore dice di sé: perché cercate di uccidere me, un uomo che ha detto la verità? e Paolo, che aveva appreso da lui, scrive: Un solo Dio, un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo|[[Atanasio di Alessandria]], seconda lettera a Serapione}}
== Oriente e Occidente ==
Riga 88 ⟶ 103:
{{vedi anche|Simbolo di fede}}
La dottrina della trinità è espressa in alcuni [[Simbolo di fede|Simboli di fede]], cioè proposizioni il più possibile chiare e prive di ambiguità che si riferiscono a punti controversi della dottrina. Ad esempio al [[primo concilio di Nicea]] venne approvato il seguente paragrafo (dal cosiddetto [[Simbolo niceno-costantinopolitano|credo di Nicea]]) relativo al significato di [[Figlio di Dio]] riferito a [[Gesù Cristo]]:
{{quote|...nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create.}}
Tale proposizione deriva dal passo del primo capitolo della [[lettera agli Ebrei]]:
{{quote|...il Figlio, che Dio ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il [[mondo]]. Questo Figlio, che è irradiazione della gloria (di Dio) e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola....}}
Il [[Simbolo Atanasiano]] (detto anche ''Quicunque vult'' dalle parole iniziali) è invece un'esposizione sintetica della dottrina della trinità secondo la tradizione latina, probabilmente composto in [[Gallia]] verso la fine del [[V secolo]], ed usato nelle chiese occidentali:
{{quote|...veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità. Senza confondere le persone e senza separare la sostanza. Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio ed altra quella dello Spirito Santo. Ma Padre, Figlio e Spirito Santo hanno una sola divinità, uguale gloria, coeterna maestà. ...Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, onnipotente lo Spirito Santo. Tuttavia non vi sono tre onnipotenti, ma un solo onnipotente... Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio. E tuttavia non vi sono tre Dei, ma un solo Dio. (...)
Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore, così pure la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori. ... E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o poi, nulla di maggiore o di minore: ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali. (...)
Il Padre non è stato fatto da alcuno: né [[creazione|creato]], né [[generazione (teologia)|generato]]. Il Figlio è dal solo Padre: non fatto, né creato, ma generato. Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: non fatto, né creato, né generato, ma da essi [[processione (teologia)|procedente]].(...)
... il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo. È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità; è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della [[Maria, madre di Gesù|madre]]. Perfetto Dio, perfetto uomo: sussistente dall'[[anima]] [[razionalità|razionale]] e dalla carne umana. Uguale al Padre nella divinità, inferiore al Padre nell'umanità.}}
In seguito vennero elaborati altri simboli di fede in cui si riassumenvano le dottrine precedenti e si trattavano altri punti controversi, ad esempio al [[XI Sinodo di Toledo]] ([[675]]) venne elaborata un'altra "confessione" attribuita in passato ad [[Eusebio di Vercelli]], di cui si riporta solo l'inizio:
{{quote|Professiamo e crediamo che la santa ed ineffabile Trinità, il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, secondo la sua natura è un solo Dio di una sola sostanza, di una sola natura, anche di una sola maestà e forza.
E professiamo che il Padre non (è) generato, non creato, ma ingenerato. Egli infatti non prende origine da nessuno, egli dal quale ebbe sia il Figlio la nascita, come lo Spirito Santo il procedere. Egli è dunque la fonte e l'origine dell'intera divinità.}}
==Posizioni antitrinitarie==
|