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La riorganizzazione operativa che seguì la fine della guerra vide la Douglas razionalizzare la propria struttura produttiva secondo una logica di prodotto<ref name=dh9/>: la produzione dei velivoli commerciali (e dei loro derivati per il trasporto militare) venne concentrata negli impianti di Santa Monica, a El Segundo venne destinata la produzione degli aerei da combattimento destinati alla [[United States Navy]] e gli impianti di Long Beach furono dedicati ai velivoli dell'[[United States Army Air Forces]] (che dal [[1947]] sarebbe divenuta forza autonoma con il nome di [[United States Air Force]]).
Gli impianti produttivi vennero impiegati, oltre che nella riconversione all'impiego civile di molti velivoli dismessi dalle diverse forze armate, nella costruzione di nuovi modelli che poterono usufruire delle innovazioni tecnologiche realizzate nel corso della guerra: così da una versione [[pressurizzazione (aeronautica)|pressurizzata]] del C-54 ebbe origine il [[Douglas DC-6|DC-6]]<ref name=dh9/>. Ulteriore sviluppo fu rappresentato dal [[Douglas DC-7|DC-7]] che vide la luce nel [[1953]]
I progetti sviluppati per l'US Navy diedero vita a numerosi velivoli che ebbero un ruolo di primo piano a partire dalla fine degli anni quaranta e per molti anni a venire: tra questi lo [[Douglas A-1 Skyraider|Skyraider]], lo [[Douglas A-3 Skywarrior|Skywarrior]] e lo [[Douglas A-4 Skyhawk|Skyhawk]] vantano carriere ultratrentennali ed in innumerevoli forze aeree.
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