Site Rigel: differenze tra le versioni

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[[File:Site Rigel 2.JPG|350px|thumb|Panoramica della zona "americana"]]
'''''Site Rigel''''' è il nome di una installazione militare [[Stati Uniti|statunitense]] situata nel territorio comunale di [[Naz-Sciaves]] nei pressi della città di [[Bressanone]], in [[Alto Adige]].
 
Il sito fu utilizzato come deposito di "munizioni speciali" (sinonimo per munizioni nucleari) dell'[[United States Army|Esercito statunitense]] destinate anche all'impiego da parte di reparti italiani e NATO in caso di conflitto.
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L'esterno del sito era quotidianamente perlustrato dai carabinieri, i quali avevano una sede logisticamente completamente indipendente anche all'interno del corpo di guardia principale.
Il corpo di guardia della polveriera era composto da circa cento fucilieri suddivisi in squadre armate di F.A.L e M.G., pronti a posizionarsi anche in postazioni mimetizzate sottoterra situate tra la recinzione esterna e i depositi di armamento nuclerare americano e quello italiano contenente le ogive per gli obici stivate in piani multipli. Le postazioni fisse interrate per i fucili mitragliori in dotazione MG erano posizionate per dare completa e continua copertura di fuoco in tutto il perimetro del sito.
Il comando del sito era affidato ad un ufficale di complemento proveniente dalla scuola di Fanteria di Roma, fino all'estate del 1981 non erano ancora in funzione le nuove altane di cui una con sotto gli alloggi per le squadre di guardia, gli ufficiali di complemento facevano turni di guardia settimanali, (anche due turni di polveriera settimanale per mese) montavano il venerdivenerdì mattina e ricevevano il cambio la settimana successiva sempre di venerdivenerdì, i fanti facevano turni di quindici giorni un giorno di guardia e un giorno al corpo principale a disposizione anche per l'addestramento sulle tecniche di difesa del sito a secondo dei tipi di attacco previsti, e su come le varie squadre dovevano comportarsi nelle fasi di scorta degli automezzi autorizzati all'uscita dal sito.
Nel corpo di guardia principale nel locale di guardia all'ingresso e alla barra che conduceva alla polveriera situata un po' più a monte c'erano in una cassaforte, riservata solo all'ufficiale in servizio, e, in busta chiusa e sigillata le ultime disposizioni da attuare in caso d'emergenza.
Spesso d'inverno le temperature arrivavano sotto i venti gradi e i fanti per potere meglio rispondere ad eventuali attacchi spezzavano i loro turni di guardia in cicli di mezzora, poi si dava un nuovo cambio.
Il corpo di guardia principale era così suddiviso: due camerate, in una vi alloggiavano i caporali e i caporal maggiori e nell'altra i fanti non graduati, cameretta ufficiale con servizi, locale sala pranzo, locale cucina, locali servizi in comune, stanza di controllo ingresso con barra, locale ufficio per l'ufficale in servizio, sotto locale servizio bar e locale di sicurezza con deposito e custodia armi, sul retro locale gruppo elettrogeno, sul davanti sotto locale con sistemi di pompe antincendio, dietro c'era la caserma dei carabinieri la torre con altana e torre riserva acqua per sistemi antincedio.
Il complesso era formato:
Da un corpo di guardia principale (ora demolito) posto sulla strada proviciale di Naz-Sciaves, all'epoca chiusa da una sbarra, si dipana per circa 200 metri, una stradina asfaltata in leggera salita che porta al cancello di una prima recinzione. Superato il cancello si trova una sbarra e la garitta n° 5 (ora demolita) alla sinistra, dopo un campo con porte da calcio era posto il deposito "italiano" chiamato polveriera nazionale. Composto da un corpo di guardia e il deposito, un capannone circondato da una doppia recinzione a rete e quattro garitte agli angoli. Mentre a destra dell'ingresso principale, la parte "americana", denominata anche come polveriera NATO, era circondata con doppia rete di recinzione e 4 garitte (demolite nell'81) sostituite da due torri d'osservazione, il corpo di guardia oltre ad un cancello d'ingresso vi era anche un [[tornello]].
L'area all'interno, chiamata area d'esclusione, due [[bunker]] detti igloo mascherati da un terrapieno, denominati Indio e Juliette, più rampe missilistiche a corta e lunga gittata che potevano servire, ad esempio, al crollo del [[ponte Europa]] nei pressi di [[Innsbruck]] in [[Tirolo]], nel caso di un'offensiva del [[Patto di Varsavia]]. I missili custoditi erano di tipo [[MGR-1 "Honest John"]], ovvero un [[missile balistico tattico]], che può alloggiare armi di tipo convenzionale ma anche di tipo nucleare, di massa compresa tra i 2040 e i 2720&nbsp;kg e gittata tra i 7 e i 48&nbsp;km. Nel 1975 i missili "Honest John" con le loro testate vennero sostituiti dai missili [[MGM-52 Lance]]. <ref name=segreti>Paolo Cagnan, "I segreti dell'ex base Nato di Sciaves", sul Altoadige, il 7 agosto 2011</ref>
 
La base è stata aperta agli inizi degli anni sessanta, e il 31 luglio 1983 gli americani smobilitarono, portandosi via il loro materiale utilizzando molteplici viaggi di elicotteri. Nello stesso anno anche il [[1º Gruppo artiglieria pesante "Adige"]] a capacità nucleare smobilitò, vi subetrò un gruppo di artiglieria da montagna. Il deposito italiano chiuse definitivamente verso la fine degli anni ottanta, ma gli alpini venivano saltuariamente a controllare l'area fino al primo febbraio 2002, quando anche il reggimento logistico alpino fu trasferito e la caserma Ruazzi chiuse i battenti. In seguito l'area venne anche sdemanializzata.<ref name=segreti/>
 
Durante la sua attività era sempre sorvegliata da soldati italiani, coadiuvata da due torrette che emergono ancora oggi dalla base. Molte furono le proteste dei locali durante quegli anni, dove in una intervenne anche l'attuale presidente della provincia [[Luis Durnwalder]]. Quando qualcuno si avvicinava troppo, fungaioli, semplici curiosi, ecc... proprietari delle terre confinanti, venivano segnalati dai fanti di guardia ai carabinieri che intervenivano all'esterno per controllare ed interrogare chi restava troppo nei pressi della base.<ref name=segreti/>
 
Nel settembre 1992 sono stati svolti dal laboratorio provinciale di chimica del dottor Luigi Minach degli accertamenti attorno al perimetro della base per controllare i livelli di radioattività ed eventuali tracce di presenze di plutonio; ora l'attuale sindaco del comune Peter Gasser ha richiesto ulteriori analisi, anche all'interno della base, dato che ora è accessibile.<ref name=segreti/>