Site Rigel: differenze tra le versioni
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Quando nel [[1955]] l’[[Austria]] si dichiarò neutrale nella [[Guerra Fredda]], gli Stati Uniti trasferirono i 10.000 soldati di stanza oltralpe in territorio italiano, ed una minima parte di questi vennero destinati a questo sito.
L'area era suddivisa in due parti; a ovest si trovava la zona "italiana", mentre a est si trovava quella soggetta all'amministrazione americana, una zona enclave di 10,6 ettari, dove neanche i [[fanteria|fanti]] potevano accedere. Qui si trovavano le forze del [[28th Field Artillery Detachment]]. Il complesso sorge a poco meno di due chilometri dalla caserma "[[Giovanni Ruazzi]]" di Elvas, dove dal 1 ottobre 1975 era stanziato il [[1º Gruppo artiglieria pesante "Adige"]] (proveniente dal [[9º Gruppo artiglieria pesante "Rovigo"]]) della [[3ª Brigata missili "Aquileia"]], un'unità dell'[[esercito italiano]] a capacità nucleare. Fino al 1983 i fanti della "4ª Compagnia Fucilieri" furono la forza di guardia dell'intero deposito "Rigel" situato e mimetizzato su un'altopiano quotidianamente sorvolato anche dai nostri caccia intercettori.
L'esterno del sito era quotidianamente perlustrato dai carabinieri, i quali avevano una sede logisticamente completamente indipendente anche all'interno del corpo di guardia principale.
Il corpo di guardia della polveriera era composto da circa cento fucilieri suddivisi in squadre armate di F.A.L e M.G., pronti a posizionarsi anche in postazioni mimetizzate sottoterra situate tra la recinzione esterna e quella interna dei depositi di armamento nuclerare americano e quello italiano contenente le ogive per gli obici stivate
Il comando del sito era affidato ad un ufficale di complemento proveniente dalla scuola di Fanteria di Roma, specializzazione "Fanteria d'assalto
Nel corpo di guardia principale, nel locale di guardia che controllava l'ingresso e la barra che conduceva alla polveriera situata un po' più a monte c'erano in una cassaforte, riservata solo all'ufficiale in servizio, e, in busta chiusa e sigillata le ultime disposizioni da attuare in caso d'emergenza.
Spesso d'inverno le temperature arrivavano sotto i venti gradi e i fanti per potere meglio rispondere ad eventuali attacchi spezzavano i loro turni di guardia in cicli di mezzora, poi si dava un nuovo cambio. Ne tra gli ufficiali ne tra i fanti risulta esserci stata la presenza di soldati altoatesini a difesa del sito "Rigel".
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