Jihād: differenze tra le versioni

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In questo senso è decisivo il passo 193 della Sura II, nel quale compare la parola "fitna", che in arabo ha un significato molto ampio, che include sia la ribellione che il vizio, nei confronti di Allah e delle sue creature.
 
Il termine viene solitamente tradotto con "persecuzione" poichèpoiché è preceduto da una chiara espressione "scacciateli da dove vi hanno scacciati".
 
Dal testo coranico, però, non emerge chiaramente se la "jihad" sia finalizzata alla conversione e sottomissione dei non-credenti oppure a garantire la libertà di culto per i musulmani. A sostegno di questa interpretazione, troviamo la legge del contrappasso, l'invito a rispettare le tregue durante i mesi sacri, a desistere senza rappresaglia in caso di resa, e al fatto che tutti gli imperativi sono preceduti o seguiti da un riferimento alla persecuzione. Ecco di seguito alcuni esempi:
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:"Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso". (2:192)
 
:"Combatteteli finchèfinché non ci sia più persecuzione (Fitna, in arabo) e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano". (2:193)
 
:"Mese sacro per mese sacro e per ogni cosa proibita un contrappasso. Aggredite colori che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono". (2:194)