Remo Bodei: differenze tra le versioni

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{{quote| Malgrado i ripetuti annunci è certo che la filosofia, al pari dell'arte, non è affatto «morta». Essa rivive anzi a ogni stagione perché corrisponde a bisogni di senso che vengono continuamente - e spesso inconsapevolmente - riformulati. A tali domande, mute o esplicite, la filosofia cerca risposte, misurando ed esplorando la deriva, la conformazione e le faglie di quei continenti simbolici su cui poggia il nostro comune pensare e sentire| Remo Bodei, ''La filosofia del Novecento'', Roma, Donzelli, 1997, p. 188}}
 
 
 
{{Bio
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Molti suoi lavori hanno per oggetto lo spessore e la [[storia]] delle domande che riguardano la ricerca della [[felicità]] da parte del singolo, le indeterminate attese collettive di una vita migliore, i limiti che imprigionano l'[[esistenza]] ed il [[sapere]] entro vincoli politici, domestici ed ideali.
 
Già in ''Scomposizioni'' (1987), affronta alcuni temi della genealogia dell'uomo contemporaneo e propone la metafora della [[geometria]] [[variabile]] per indagare le strutture [[concetto|concettuali]] ed espositive che, contraendosi o espandendosi sino a noi, orientano la [[percezione]] e la formulazione di problemi. La sua [[analisi (filosofia)|analisi]] dell'interazione di queste configurazioni [[mobilità|mobili]] prosegue in ''Geometria delle passioni'' (1991) ed in ''Destini personali'' (2002) che hanno avuto rilevante successo di pubblico.
 
Alla divulgazione dell'amore per la [[filosofia]] ha dedicato alcune conferenze ed un piccolo libro (''Una scintilla di fuoco'', 2005).