Sant'Adiutore: differenze tra le versioni

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Altre notizie sulla vita di Auditore si ricavano dalla biografica di [[Castrese di Sessa|San Castrese]] inserita nel Tomo 2° dell’opera ''Acta Sanctorum'' del gesuita [[Jean Bolland]].
 
Secondo una ''Passio'' leggendaria [[Genserico]], re dei [[Vandali]], tentò di costringere alcuni vescovi africani a rinnegare la propria fede. Infine, quando risultò qualsiasi tentativo vano, Adiutore, con altri 12 santi, fu imbarcato su di un vecchio naviglio e lasciato in balia delle onde. L’imbarcazione approdò miracolosamente sulle coste della [[Campania]] dove Adiutore finì i suoi giorni mentre vi esercitava l’ufficio di Vescovo prima a [[Benevento]] e poi a Marcina il cui territorio si estendeva da [[Cetara]] fino ala territorioquello dell’attuale [[Cava de' Tirreni]].
 
Sant’Adiutore è venerato come patrono della città di [[Cava de' Tirreni]] e della diocesi, come primo evangelizzatore e vescovo. Il culto ha radici remote, fin da secolo IX nei documenti custoditi nell’archivio della [[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|Badia di Cava]] viene citato il ''Castrum Sancti Adiutoris'' che si presume fosse stata la dimora del Santo in Cava. Il ''Castrum'' venne poi donato nel [[1049]] dal principe longobardo [[Gisulfo II di Salerno]] a [[Alferio Pappacarbone|Sant’Alferio]].