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===San Giuseppe e Sant’Antonio da Padova===
 
Le due tavole dipinte ad olio da [[Andrea Camassei]], provengono dalla Chiesa Bevanate di [[San Domenico]]e Giacomo <ref>Pinacoteca Comunale di Bevagna, Catalogo regionale dei beni culturali dell'Umbria, a cura di F.F.Mancini, Electa Editori Umbri Associati, Città di Castello,1999 p.37</ref>. Facevano forse parte di un trittico di cui sono rimasti solo i due comparti con Sant' Antonio e San Giuseppe.
Le due tavole dipinte ad olio da [[Andrea Camassei]], provengono dalla Chiesa Bevanate di [[San Domenico]]. Considerate la qualità pittorica piuttosto modesta e le fattezze un pò rigide ed acerbe dei due santi, sembra corretto collocarlo alla primissima fase di attività artistica del Camassei, prima ancora degli affreschi della Cappella Spetia (da riferire con ogni probabilità al 1625), e anche del quadro-cornice con la Madonna e le Sante Caterina e Maria Maddalena tuttora in San Domenico. Testimonianze dei modi del pittore prima della partenza per Roma. Il primo soggiorno romano documentato al 1626, mette l’artista a diretto contatto con la cultura classicista e lo porta all’incontro decisivo con il [[Domenichino]], il cui influsso sarà poi dominante. L'opera faceva forse parte di un trittico di cui sono rimaste solo due sue componenti S. Antonio e San Giuseppe collocate in origine nella chiesa di San Domenico a Bevagna detta anche del Beato Giacomo. Le due opere hanno subito dei restauri che hanno rivelato un uso improprio del legante facendo ora apparire le superfici pittoriche velate da una patina bianca. San Giuseppe nel dipinto è rappresentato anziano, e tiene in nella mano destra una verga fiorita. La leggenda narra infatti che Giuseppe fosse il prescelto del signore perché dovesse sposare Maria. Il sacerdote consegnava un bastone ad ogni pretendente, e solo a colui che fioriva sarebbe stata data in sposa Maria.Quella di Giuseppe fiorì. Dal bastone uscì anche una colomba nel dipinto rappresentato come lo [[Spirito Santo]], che fece sposare Giuseppe e Maria. Nella mano sinistra San Giuseppe ha in mano un anello retto da una catenella, simbolo del suo matrimonio con Maria. Quest’opera mostra l’interesse del pittore dello Spacca, indicato dalle fonti come suo primo maestro.
La modesta qualità pittorica e le rigide ed acerbe fattezze dei due santi, evidenziano l'appartenenza alla primissima fase di attività artistica del Camassei, prima del 1625 quando affrescò la cappella Spetia e prima della partenza per [[Roma]]<ref>Pinacoteca Comunale di Bevagna, Catalogo regionale dei beni culturali dell'Umbria, a cura di F.F.Mancini, Electa Editori Umbri Associati, Città di Castello,1999 p.37</ref>. Il primo soggiorno romano documentato al [[1626]], metterà l’artista a diretto contatto con la cultura classicista e lo porterà all’incontro decisivo con il [[Domenichino]], il cui influsso sarà poi dominante.
Il restauro effettuato nel 1995 ha rivelato un uso improprio del legante che ha fatto apparire sulle superfici pittoriche una leggera patina bianca.
 
[[San Giuseppe]] nel dipinto è rappresentato anziano, con barba e capelli grigi, e tiene nella mano sinistra una verga fiorita. La verga fiorita infatti ci ricorda che Giuseppe fu il prescelto dal Signore come sposo di [[Maria]]. La storia dello sposalizio della Vergine, narra che il sacerdote consegnò un bastone ad ogni pretendente, e solo a colui cui avrebbe fiorito sarebbe stata data in sposa Maria. Quello di Giuseppe fiorì. Dal bastone uscì anche una colomba nel dipinto rappresentato come lo [[Spirito Santo]]. Nella mano destra San Giuseppe ha in mano un anello retto da una catenella, simbolo del suo matrimonio con Maria.
 
IlSant’[[Antonio dipintoda diPadova]] cuiè sivestito ignoracon la provenienza raffigura Sant’Antonio di Padova, vestito delil tradizionale saio bruno dell’[[ordine francescano]]. Nel dipinto è rappresentato con un giglio bianco, simbolo di purezza, e un cuore per dimostrare l’amore divino per [[Gesù]], nella mano destra. Nella mano sinistra ha un libro con sopra il Bambin Gesù, cherappresentato sicon riconoscein dall’aureola emano un mondoglobo, sormontato dasimbolo una croce perchè lui è ildi salvatore del mondo.
 
Sant’[[Antonio da Padova]] è stato dipinto da [[Andrea Camassei]] nel [[1620]].
Il dipinto fa parte di un [[trittico]]. Camassei ha realizzato i dipinti nella primissima fase della sua attività. i dipinti non sono mai stati presi in considerazione nella letteratura storico-artistica.
Il dipinto di cui si ignora la provenienza raffigura Sant’Antonio di Padova, vestito del tradizionale saio bruno dell’[[ordine francescano]]. Nel dipinto è rappresentato con un giglio bianco, simbolo di purezza, e un cuore per dimostrare l’amore divino per [[Gesù]], nella mano destra. Nella mano sinistra ha un libro con sopra il Bambin Gesù, che si riconosce dall’aureola e un mondo sormontato da una croce perchè lui è il salvatore del mondo.
 
===Adorazione dei Magi di Corrado Giaquinto===