Samosata: differenze tra le versioni

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'''Samosata''' è un'antica città, posta nella parte sudorientale della [[Turchia]], sulle sponde del fiume [[Eufrate]]. Per un certo periodo fu chiamata '''Antiochia in Commagene''' (in [[Lingua greca|greco]]: Ἀντιόχεια ἡ Κομμαγηνή). Fu spesso confusa con [[Armosata]]. Le sue [[Archeologia|rovine]] si trovavano in corrispondenza dell'attuale [[Samsat]] (provincia di [[Adıyaman]]), finché il sito archeologico non fu inondato a seguito della costruzione della [[diga Atatürk]].
 
==Storia==
 
Secondo la tradizione venne fondata da [[Sames]], re di [[Sofene]]. Si trovava all'incrocio tra una via di comunicazione est-ovest, che attraversava il corso superiore del fiume Eufrate su un guado, e un itinerario che andava da [[Damasco]], da [[Palmira]], e da [[Sura]] sino all'[[Armenia]] e al [[Mar Nero]].
 
Probabilmente di origine [[Ittiti|ittita]], venne incorporata nell'[[Assiria|impero assiro]] nel [[708 a.C.]] Col nome di Antiochia in Commagene servì da capitale per il regno ellenistico di [[Commagene]] a partire dal [[160 a.C.]] circa e fino a quando si arrese a [[Impero romano|Roma]] nel [[72]] d.C.. [[Giuseppe Flavio]] racconta, infatti, che nel quarto anno di regno di Vespasiano (dal luglio del [[72]]), [[Antioco IV di Commagene|Antioco, re della Commagene]], fu implicato in vicende tali che lo portarono a dover rinunciare al trono del [[regno di Commagene|regno "cliente" di Commagene]] a vantaggio di un'annessione romana. Il [[governatore provinciale romano|governatore]] della [[Siria (provincia romana)|provincia romana di Siria]], [[Lucio Cesennio Peto]], non sappiamo se in buona o cattiva fede nei confronti di Antioco, mandò una lettera a Vespasiano accusando lo stesso regnante, insieme suo figlio [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]], di voler ribellarsi ai Romani e di aver già preso accordi con il re dei [[Parti]]. Bisognava prevenirli per evitare una guerra che coinvolgesse l'[[impero romano]].<ref name="GFlavioVII.7.1">Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VII, 7.1.</ref>
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Nel [[martirologio]] cristiano, sette martiri vennero crocifissi nel [[297]] a Samosata per essersi rifiutati di eseguire dei riti pagani in celebrazione della vittoria di [[Massimiano]] sui [[Persiani]]: Abibo, Ipparco, Giacomo, Lolliano, Paragno, Filoteo e Romano.
 
Era sede vescovile quando il vescovo Peperio partecipò al [[primo Concilio di Nicea]] ([[325]])<ref>Chabot fornisce un elenco di ventotto vescovi [[Giacobitismo|giacobiti]] (''Revue de l'Orient chrétien'', VI, 203).</ref>; [[Daniele lo Stilita]] nacque in un villaggio vicino a Samosata; anche [[san Rabulas]], venerato il [[19 febbraio]], che visse nel [[VI secolo]] a [[Costantinopoli]], era nativo di Samosata. Tuttora Samosata è [[sede titolare]] (''Samosatensis'') della [[Chiesa cattolica romana]]; la cattedra è attualmente vacante a seguito della morte dell'ultimo vescovo nel [[1967]]<ref>[http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/d2s18.html Diocesi di Samosata].</ref>.
 
Nella ''[[Notitia Episcopatuum]]'' di [[Antiochia di Siria|Antiochia]] nel [[VI secolo]], menziona Samosata come metropoli autocefala<ref>''Echos d'Orient'', X, 144</ref>, mentre nel [[sinodo]] che reinsediò il [[patriarca Fozio I di Costantinopoli]] (Concilio Foziano, [[879]]), la sede vescovile era già stata unita a quella di [[Diyarbakır|Amida]] (Diyarbakır)<ref>Mansi, ''Conciliorum collectio'', XVII-XVIII, 445. Poiché nel [[586]] il titolare di Amida porta solo questo titolo (Le Quien, ''Oriens christianus'', II, 994), si deve concludere che l'unione avvenne tra il [[VII secolo|VII]] e il [[IX secolo]]</ref>.
 
Legati alla città furono anche [[Eusebio di Samosata]], grande avversario degli [[Ariani]] e ucciso da una donna ariana (ca. [[380]]), onorato il [[22 giugno]] e Andrea, vigoroso oppositore di [[Cirillo di Alessandria]] e del [[Concilio di Efeso]]<ref>Le Quien, ''Oriens christianus'', II, 933-6.</ref>.
 
===Samosata nel Medioevo===