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'''''Remain in Light'''''
I Talking Heads desideravano realizzare un album in grado di smentire l'idea che il ''frontman'' e paroliere [[David Byrne (musicista)|David Byrne]] fosse l'unico membro creativo del gruppo e lavorasse con una semplice band di supporto. Decisero di sperimentare con la poliritmia africana e insieme a Eno registrarono le tracce strumentali come una serie di ripetizioni e ''loop'', un'idea innovativa per l'epoca. Numerosi musicisti addizionali collaborarono con il gruppo lungo tutta la fase di registrazione. La stesura dei testi rallentò il completamento dell'album, ma fu conclusa quando Byrne trovò ispirazione dalla cultura africana. La copertina fu realizzata con l'aiuto della M&Co, la compagnia di design e ingegneria informatica del [[Massachusetts Institute of Technology]]. Completato l'album, i Talking Heads estesero la formazione a nove membri per i concerti promozionali. ''Remain in Light'' fu ben accolto dalla critica, che lodò la fusione coerente di diversi generi e la sperimentazione sonora. Nel [[2006]] è stato rimasterizzato e ridistribuito con l'aggiunta di quattro tracce bonus.
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Byrne ha descritto l'album come un lavoro «spirituale», «gioioso ed estatico, eppure è serio»; ha fatto notare che, alla fine, c'era «meno africanismo in ''Remain in Light'' di quanto intendavamo [...] ma le idee africane erano molto più importanti da ottenere dei ritmi specifici»<ref name=paredes38/>. Secondo Eno il disco fonde in maniera unica il [[funk]] con il [[punk rock]] o la [[new wave (musica)|new wave]]<ref name=TGINT/>. Nessuna delle composizioni contiene cambi di accordo, basandosi piuttosto sull'uso di diversi [[armonia|armonici]] e [[note]]<ref name=bowman171/>. Riff intricati e strati sovrapposti di bassi e percussioni sono usati frequentemente in tutto l'album<ref name=bowman169/>.
Il primo lato contiene le canzoni più ritmate, con lunghi interludi strumentali: ''Born Under Punches (The Heat Goes On)'', ''Crosseyed and Painless'' e ''The Great Curve''<ref name=bowman170/>. Il lato B è composto da canzoni più introspettive, con sonorità che di brano in brano si fanno sempre più rarefatte<ref name=bowman178/>. ''Once in a Lifetime'' contiene una citazione da ''I Heard Her Call My Name'' dei [[Velvet Underground]]. La canzone era in origine intitolata ''Weird Guitar Riff Song'' per la sua particolare composizione<ref name=bowman172/>. Fu concepita come un singolo riff prima che il gruppo ne sovrapponesse un altro; Eno alternò otto battute di ciascun riff con le corrispondenti battute della controparte<ref name=bowman169/>. ''Houses in Motion'' include una lunga esibizione alla tromba e ai corni di Jon Hassell. ''Seen and Not Seen'' alterna un testo recitato da Byrne con un sottofondo ritmato a un ritornello più evocativo,
==Accoglienza ==
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|lingua=en
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Nel [[1989]], la ''Rolling Stone'' ha ritenuto ''Remain in Light'' il quarto miglior album di tutta la decade e il centoventiseiesimo di tutti i tempi.<ref>{{cita libro|autore=Irwin, Jim|tiolo=The Mojo Collection: The Greatest Albums of All Time|anno=2001 |editore=[[Canongate Books]]|isbn=1-84195-067-X |p=507}}</ref><ref name="RSLIST">{{Cits news |titolo=The 500 Greatest Albums of All Time|autore=''Rolling Stone'' staff|opera=[[Rolling Stone]]|p=126|data=12 novembre 2003}}</ref>
== Tracce ==
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