Massimo Vignelli: differenze tra le versioni
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Eliminata l'espressione "modern design" che oltre ad essere poco chiara, non è un'espressione enciclopedica e non viene mai usata nella bibliografia italiana. Apportate vaste modifiche e miglioramenti con aggiunta esaustiva di fonti. |
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{{citazione|Basta con quel complicato groviglio di linee ferroviarie geograficamente accurate. Basta con quegli angoli arbitrari. Al loro posto, le linee ferroviarie sono disposte solo a 45 e 90 gradi. Ogni linea è rappresentata da un colore. Ogni fermata è rappresentata da un punto. Cosa potrebbe essere più semplice? Il risultato è una soluzione di design di straordinaria bellezza. Eppure ebbe presto dei problemi. [...]
E fu così che nel 1979, la mappa Vignelli fu sostituita da una mappa convenzionale, meno elegante e più geograficamente accurata, che persiste tutt'oggi in una forma riveduta. Mi ricordo di una presentazione presso il Museo Cooper-Hewitt durante la quale Wilburn Bonnell descrisse questa decisione come l'equivalente del graphic design della demolizione del complesso residenziale Pruitt-Igoe: impraticabile, elitario Modernismo che soccombe alle pratiche, difettose imperfezioni della vita quotidiana. <ref>http://designobserver.com/feature/mr-vignellis-map/2647</ref> |Michael Bierut}}
La mappa è particolarmente apprezzata da molti designer grazie all'estrema purezza formale e chiarezza dell'informazione che deriva dal suo spazio astratto e dal brillante uso della geometria. Fra gli svariati apprezzamenti, nel 2004 Michal Bierut ne scrisse un'eloquente omaggio sul Design Observer, Nordstrom creò un vestito basato su di essa, e Alexander Cheng, un direttore d'orchestra, la trasformò in uno strumento a corde interattivo.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.newyorker.com/news/news-desk/the-vignelli-subway-map-goes-digital|titolo = The Vignelli Subway Map Goes Digital|accesso = |editore = |data = }}</ref> Nel 2008, il vice direttore di Vanity Fair (allora staffer di Vogue Uomo) commissionò a Vignelli un'edizione aggiornata della mappa, sulla quale Vignelli lavorò a fondo con il suo staff per correggere ogni precedente difetto. <ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.nytimes.com/2014/05/29/garden/massimo-vignelli-a-master-in-the-grammar-of-design.html|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://tmagazine.blogs.nytimes.com/2011/09/16/ahead-of-its-time-an-icon-goes-digital/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> La mappa è stata successivamente tradotta in una versione digitale che ha dato vita all'applicazione ufficiale per dispositivi mobili ''The Weekender, ''realizzata dalla Metropolitan Transit Autority, l'ente che nel 1979 sostituì la mappa di Vignelli con quella tradizionale tutt'ora in uso. L'applicazione si aggiorna tramite internet e permette di conoscere
L'intera storia della mappa della metropolitana di New York è dettagliatamente documentata nel libro ''Vignelli Transit Maps ''di Peter B. Lloyd e Mark Ovenden, edito da RIT Press<ref>{{Cita web|autore = Vignelli Transit Maps su Amazon|url = http://www.amazon.com/Vignelli-Transit-Maps-Peter-Lloyd/dp/1933360623|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>.
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