Distributismo: differenze tra le versioni

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== Storia ==
L'articolazione delle idee distributiste era basato sugli insegnamenti papali del XIX e XX secolo, che inizia con [[Papapapa Leone XIII]] ''[[Rerum Novarum]]''. Nel [[1930]] negli Stati Uniti, in tempi di recessione e conseguente critica al capitalismo, il distributismo è stato trattato in numerosi saggi di Chesterton, Belloc e altri in ''L'America si modifica'', pubblicato a cura di [[Seward Collins]]. Cardine tra Chesterton e Belloc le altre opere in materia che includono nel distributismo ''Lo Stato Servile''<ref> Hilaire Belloc,''Lo Stato Servile'', la libertà Fondo, pubblicato originariamente 1913</ref> e ''Schema di Sanity''<ref>G. K. Chesterton, [http://www.cse.dmu.ac.uk/~mward/gkc/libri/Sanity.txt''Lo schema di Sanity''], IHS Press, 2002, pubblicato originariamente 1927</ref>.
 
Il pensiero distributista è stato successivamente adottato dal [[Movimento dei lavoratori cattolici]], congiuntamente con il pensiero di [[Dorothy Day]] e [[Peter Maurin]], nella loro localizzata e indipendente comunità. Ha anche influenzato il pensiero del [[Movimento di Antigone]], che attuò cooperative e altre misure di aiuto agli operai disoccupati nel Canada. La sua attuazione pratica in loco sotto forma di cooperative è stato recentemente documentato da [[Race Mathews]] nel ''Il nostro lavoro''.
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=== Corporazioni ===
Il tipo di ordine economico previsto dai primi pensatori distributisti comporterebbe il riferirsi a una sorta di '''[[Corporativismo|sistema corporativo]]'''. Difatti l'attuale esistenza di [[sindacato|sindacati]] non costituisce una realizzazione di questo aspetto del distributismo, perché i sindacati sono organizzati allo scopo di promuovere gli interessi di classe, mentre nelle corporazioni "classiche" sono mescolati datori di lavoro e lavoratori dipendenti, teoricamente collaborando per il reciproco vantaggio.
 
=== Banche ===
Il distributismo favorisce l'eliminazione dell' attuale sistema bancario, o in ogni caso, la sua rielaborazione. Ciò non ne comporta la nazionalizzazione, ma necessariamente la partecipazione alle necessità del governo, ad esempio tramite accordi fiscali finalizzati all' incentivazione della fiducia delle banche nei confronti dei creditori fruitori del "'''[[credito sociale]]'''" e dello sviluppo della [[fiscalità monetaria]].
 
== Teoria sociale ==
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== Controversia ==
=== Distributismo e fascismo ===
Controversie sul distributismo nella comunità si sono verificate a causa delle comunanze delle associazioni di distributismo con alcuni gruppi fascisti. Ciò comprende gruppi come ad esempio l'[[Unione Britannica dei Fascisti]] e il [[Partito Nazionale Sociale Cristiano]], i quali sostengono le opinioni distributiste<ref>[[Nick Griffin|N. Griffin]], 'avanti per le buone',''identità'', n. 21, giugno 2002, pag 7</ref>. I sostenitori del [[Nazionalnazional-anarchismo]] anch' essi favorevoli al distributismo, come [[Troy Southgate]] indicando il suo impegno per l'idea<ref>[http://www.rosenoire.org/interviews/southgate2.php rosenoire.org - rosenoire Resources and Information. This website is for sale!<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Va inoltre osservato che, dal momento che la maggior parte dei distributisti sono cattolici, essi credono nella Chiesa e rifiutano l'anarchismo.
 
Molte tracce portano le radici al [[fascismo]] o viceversa, e si può vedere il distributismo come una versione di corporativismo<ref> David Baker, "L'economia politica del fascismo: mito o realtà e mito o realtà?" '''''Nuova Economia Politica''''', Volume 11, Issue 2 giugno 2006, pagine 227 - 250</ref>. Colui il quale concorse a traghettare il distributismo al fascismo fu il poeta americanostatunitense [[Ezra Pound]]. Ci sono molte analogie tra i due sistemi, notevoli parallelismi tra la '''"[[socializzazione dell'economia|socializzazione delle aziende e imprese]]'''" e il distributismo. Oltretutto per esclusione le uniche comunanze sono tra questi sistemi, visto che il distributismo rifiuta sia il comunismo che il capitalismo. Ma ci sono differenze tra le due filosofie, in particolare il fascismo era permissivo verso le grandi imprese e quelle statali. Va inoltre notato che la maggior parte dei distributisti sono di fede cattolica e seguendo la Chiesa rifiutano il nazionalismo laico.
 
Nonostante questo, solamente i partiti politici fascisti fanno propria la dottrina economica distributista a parte qualche gruppo [[Nazional-anarchismo|anarchico]].