Enel: differenze tra le versioni

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Il marchio di Enel, ideato da [[Bob Noorda]] e Maurizio Minoggio, nasce dalla combinazione del simbolo di un sole e di un albero i cui 9 rami o raggi rappresentano la molteplicità dei servizi offerti dall'azienda.<ref>{{cita web|url=http://www.museodelmarchioitaliano.it/marchi/enel.php|accesso=29 gennaio 2015|sito=Museo del Marchio Italiano|titolo=Marchio Enel - Storia ed Evoluzione}}</ref><ref name="Brand identity - YouTube">{{YouTube|titolo=Brand identity - Nuovo logo Enel 1998 - Enel Frammenti di storia|data=28 maggio 2010|accesso=29 gennaio 2015|id=rhoOmhytYTs}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.enel.tv/entities/presentazione-nuovo-logo-enel/|sito=Enel.tv|titolo=Presentazione Nuovo Logo Enel|accesso=29 gennaio 2015|data=1998}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.academia.edu/7151336/150_anni_di_sogni_e_segni|titolo=150 di sogni e segni|accesso=5 febbraio 2015|data=2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bob-noorda_(Dizionario-Biografico)/|sito=Treccani|titolo=Bob Noorda|accesso=5 febbraio 2015|autore= Fiorella Bulegato}}</ref>
 
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== Storia ==
=== 1898-19621898–1962: verso una politica nazionale dell'energia elettrica ===
 
[[File:Centrale elettrica EAV.JPG|thumb|right|La centrale idroelettrica di Rocchetta a Volturno|240x240px]]
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* [[Carbosarda (società)|Carbosarda]] (Sardegna)
 
=== 1963-19701963–1970: ammodernamento e sviluppo della rete ===
 
I primi di obiettivi di Enel furono l'ammodernamento e lo sviluppo della rete elettrica con la costruzione delle dorsali ad [[alta tensione]], i collegamenti internazionali, i collegamenti con le isole, l'elettrificazione delle zone rurali e la realizzazione del centro nazionale di dispacciamento, finanziati anche tramite l'emissione, nel 1965, di [[obbligazione (finanza)|obbligazioni]] garantite dallo stato per un valore di oltre 200 miliardi di lire.<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stampati/pdf/013_001184_F001.pdf|sito=Camera dei deputati|data=9 settembre 1966|accesso=2 febbraio 2015|titolo=Relazione della Corte dei Conti}}</ref><ref name="sito_economia_tesi_online">{{cita web|url=http://economia.tesionline.it/economia/article.jsp?id=1023|titolo= Enel|sito=Tesi Online Economia|accesso=1º febbraio 2015|autore= Ilenia Giuga}}</ref> Nel 1967 la sorveglianza di Enel passò dal Comitato dei Ministri al [[comitato interministeriale per la programmazione economica]] (CIPE) sempre di concerto con il [[Ministero dell'Industria]].<ref name="libro_9788813274382" /><ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg05/lavori/stampati/pdf/015_037001_F004.pdf}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Dal monopolio alla concorrenza. La liberalizzazione incompiuta di alcuni settori|autore= Maria Martellini|pp=61-62|editore=FrancoAngeli|anno= 2007|isbn= 978-88-464-9443-6}}</ref> In questo periodo inoltre la [[produzione di energia elettrica in Italia|produzione di energia]] termoelettrica superò per la prima volta quella idroelettrica.<ref>{{cita libro|titolo= ABC dell'elettrotecnica e della illuminazione|autore=Luigi Morati|editore=Hoepli|anno=1999|isbn= 978-88-203-2581-7}}</ref><ref name="isbn_9788832362145">{{cita libro|titolo= Storia della tecnica elettrica|editore=Cisalpino|anno=2009|isbn= 978-88-323-6214-5|autore=Virginio Cantoni|autore2=Silvestri Andrea|p=201}}</ref>
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|editore=La Repubblica }}</ref> Le due società furono condannate a risarcire i danni alle comunità coinvolte nella catastrofe.
 
=== 1970-19801970–1980: crisi energetica e ricerca di nuove fonti ===
 
[[File:Enel - Per una migliore e più economica utilizzazione dell'energia.png|thumb|Pubblicità Enel "Per una migliore e più economica utilizzazione dell'energia" negli anni della crisi energetica (1976-1977)<ref>{{cita web|url=http://www.itimarconi.it/PROGETTI/SITO%20PRESENZANO/la_storia%20in%20italia%20tappa4.htm|accesso=5 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= La Civiltà cattolica|editore= La Civiltà Cattolica|anno=1977|volume=Volume 1 - Quaderno 3040 - 19 febbraio 1977}}</ref>|345x345px]]
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* Furono svolti i lavori di costruzione della diga dell'Alto Gesso, completata nel 1982, parte della [[centrale idroelettrica Luigi Einaudi]] "Entracque".<ref>{{cita web|url=http://www.entracque.org/divertimenti/energia.aspx|sito=Entracque|titolo= Centro Luigi Einaudi - ENEL|accesso=5 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.enel.tv/entities/uomini-dellalto-gesso/|sito=Enel.tv|titolo=Uomini dell'Alto Gesso|accesso=5 febbraio 2015|data=1977}}</ref>
 
=== 1980-19901980–1990: rinuncia al nucleare ===
 
Il decennio dal 1980 al 1990 fu caratterizzato dalla realizzazione di nuovi impianti, anche sperimentali con l'uso di [[energie alternative]], e da una progressiva diminuzione della dipendenza dal [[petrolio]] che passò dal 75,3 per cento del 1973 al 58,5 per cento del 1985.<ref>{{cita pubblicazione|titolo= Energia nucleare|editore=ENEA|anno=1988}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Notiziario dell'ENEA.: Energia e innovazione|volume=34|anno= 1988|editore= Comitato nazionale per la ricerca e per lo sviluppo dell'energia nucleare e delle energie alternative}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Energia per l'industria in Italia: la variabile energetica dal miracolo|autore= Antonio Cardinale|autore2=Alessandro Verdelli|p=77}}</ref>
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A seguire nel 1988 il nuovo piano energetico nazionale (PEN) stabilì come obiettivi fondamentali l'incremento dell'efficienza energetica, la protezione dell'ambiente, lo sfruttamento delle risorse nazionali, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento dall'estero e in generale la competitività del sistema produttivo.<ref>{{cita libro|titolo= Le prospettive di crescita delle energie rinnovabili in Puglia: il parco delle biomasse|editore=FrancoAngeli|anno=2014|p=25|autore=Marrone|isbn= 978-88-917-0602-7}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Manuale breve di diritto dell'energia|editore= Wolters Kluwer Italia|anno= 2008|autore=Eugenio Grippo|autore2=Filippo Manca|isbn= 978-88-13-27438-2}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Energia per l'industria in Italia: la variabile energetica dal miracolo economico alla globalizzazione|editore= FrancoAngeli|anno=2008|autore=Antonio Cardinale|autore2=Alessandro Verdelli|isbn= 978-88-464-9264-7}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Dalla cogenerazione alla trigenerazione. Come ridurre la dipendenza energetica dell'Italia: Come ridurre la dipendenza energetica dell'Italia|autore=Del Duro|editore=FrancoAngeli|anno=2014|isbn= 978-88-568-4737-6|pp=210-}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Rapporto sulle performance ambientali OCSE Rapporti Sulle Performance Ambientali: Italia 2002|p=46|editore=OECD|anno=2003|isbn= 978-92-64-09909-8}}</ref><ref name="le_politiche_energetiche"/>
 
=== 1990-20001990–2000: liberalizzazioni e privatizzazioni ===
{{vedi anche|Decreto Bersani|}}
 
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* Nel 2005 Enel cedette il 62,75% (il restante 37,25% fu ceduto nel 2006) di Wind a Weather Investments S.A.R.L. società facente capo a l'imprenditore egiziano [[Naguib Sawiris]], all'epoca amministratore delegato del gruppo [[Orascom]].<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/maggio/27/Wind_ceduta_adesso_parlera_egiziano_co_8_050527021.shtml|titolo=Wind ceduta, adesso parlerà egiziano|27 maggio 2005|accesso=123 febbraio 2015 |sito= Corriere della Sera.it|autore=Federico De Rosa}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/economia/enelcedewi/enelcedewi/enelcedewi.html|titolo=Enel cede il controllo di Wind ora la Weather è al 62,75 per cento|11 agosto 2005|accesso=23 febbraio 2015 |sito= la Repubblica.it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=668924&chId=30&artType=Articolo&back=0|titolo=Enel cede Wind ma resta nelle tlc|26 maggio 2005 2005|accesso=23 febbraio 2015 |sito= il Sole 24 Ore.com}}</ref>
 
=== 2010 - presente2010–presente ===
 
Tale periodo fu caratterizzato dalla nomina del nuovo [[Consiglio di amministrazione]] i cui principali obiettivi furono il riassetto delle attività all'estero e riduzione del debito.{{senza fonte}}
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* Nel 2012 Enel e Huaneng Clean Energy Research Institute siglarono un protocollo d'intesa finalizzato a rafforzare la cooperazione nello sviluppo di tecnologie in materia di [[carbone pulito]], energia rinnovabile e [[generazione distribuita]].<ref>{{cita web|url=http://www.rinnovabili.it/ambiente/carbone-pulito-cina-italia-666/|sito=rinnovabili.it|data=14 ottobre 2013|accesso=24 marzo 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.enel.it/ewcm/salastampa/comunicati/1651265-3_PDF-1.pdf|sito=enel.it|data=19 marzo 2012|accesso=24 marzo 2015}}</ref>
 
====Altre eventioperazioni====
 
* Nel 2011 Enel entrò a far parte del [[United Nations Global Compact]], l'iniziativa creata dalle [[Nazioni Unite]], in tema di sostenibilità economica, sociale e ambientale, che raggruppa aziende da tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=https://www.enel.com/it-it/media/press_releases/enel-ed-endesa-nel-global-compact-lead-dell-146-onu/r/1640396|sito=enel.com|data=28 gennaio 2011|accesso=21 marzo 2015}}</ref>