Canzone: differenze tra le versioni
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===1861-1915===
Ancora all'epoca dell'[[Unità d'Italia]] c'erano due generi di canto completamente distinti, da una parte l'[[opera]], che aveva ampia diffusione in tutti i ceti sociali, e dall'altra la canzone popolare nelle lingue locali. Le prime forme di canzone italiana discesero da questi due generi.<br />Dall'opera derivò la [[romanza]]<ref name="ReferenceA"/><ref name="ReferenceB">''La nuova enciclopedia della musica'', Garzanti, 1983</ref>, che è un'aria di tipo operistico, ma destinata ad essere eseguita da sola, spesso nei salotti eleganti. Il più tipico compositore di romanze fu [[Francesco Paolo Tosti]], ma la più famosa romanza rimane ''[[Mattinata (Leoncavallo)|Mattinata]]'' di [[Ruggero Leoncavallo]] del [[1904]], scritta per [[Enrico Caruso]]. Né può essere dimenticata ''Musica proibita'' di [[Stanislao Gastaldon]] del [[1881]].
{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Anonimo - Mamma mia, dammi cento lire.ogg|titolo = Anonimo|descrizione = ''«Mamma mia, dammi cento lire»'', per sintetizzatore e voce vocalizzata}} <br />Dalla canzone regionale si sviluppò invece una produzione di canzoni popolari anonime in lingua italiana, fra le quali hanno un posto particolare quelle legate al tema dell'[[emigrazione]] (''Mamma mia, dammi cento lire'').<br />Nell'ultimo decennio dell'Ottocento aprirono a [[Napoli]], [[Roma]], [[Torino]], [[Milano]], sull'esempio [[Francia|francese]], i [[caffé-concerto]] o ''cafés chantants''<ref name="ReferenceA"/>, nei quali si cantavano soprattutto canzoni nelle rispettive lingue e dialetti ([[Lingua napoletana|napoletano]], [[Lingua piemontese|piemontese]], [[Lingua lombarda|lombardo]] ecc.), spesso a doppio senso<ref name="ReferenceC">Gianni Borgna, ''Storia della canzone italiana'', 1985</ref>. {{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Vincenzo Di Chiara (1864—1937) - La spagnola (1906).ogg|titolo = Vincenzo Di Chiara (1864-1937)|descrizione = ''«La spagnola»'' — Versione strumentale}}
Tuttavia, in questi locali si formò anche un repertorio di canzoni in italiano, fra cui ''[[Ciribiribin]]'' ([[1898]]), ''La spagnola'' ([[1906]]) e la patriottica ''Tripoli, bel suol d'amore'' ([[1911]]). Si trattava pur sempre di poche canzoni rispetto alla prolificità della coeva [[canzone classica napoletana]] che in quei decenni attraversava uno dei suoi periodi migliori.<br />Bisogna, infine, menzionare il repertorio delle canzoni religiose in lingua italiana, destinate non alla messa (che era ancora in [[lingua latina|latino]]), ma alle processioni ed ai pellegrinaggi ai santuari.
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