Danny l'eletto: differenze tra le versioni

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Tra le difficoltà comuni agli adolescenti si aiutano a vicenda. Danny, la cui mente fotografica gli permette di imparare a memoria qualsiasi cosa legga, è costretto a prendere il posto di suo padre come [[zaddiq|tzaddik]], ma non vuole, perché è attratto dalla [[psicologia]], e cerca di liberarsi dalla sua gabbia leggendo di nascosto [[Freud]] e altre cose proibitegli da suo padre.
 
Reuven invece vuole diventare rabbino, e guarda impotente Danny soffrire per il silenzio che c’èc'è tra quest’ultimoquest'ultimo e suo padre, che non gli rivolge la parola se non per studiare il Talmud. Seguiamo i protagonisti crescere ed affrontare i primi bivi della vita. Anche dal punto di vista storico il libro si può dire molto rilevante: in un primo momento verso gli anni della seconda guerra mondiale, e dell'immediato dopoguerra, condividendo le ripercussioni della tragedia della [[Shoah]] sulla comunità ebraica di [[New York]] che ha vissuto quell'evento non direttamente, ma come un'onda d'urto di una bomba scoppiata troppo lontano per essere letale, ma abbastanza vicino per abbattere e stordire.
 
I due amici sceglieranno di frequentare la stessa università, ma qui nascono le prime insidie. Infatti il padre di Reuven, diventato [[sionista]], terrà dei discorsi importanti, dove convincerà molti ebrei ad abbracciare l'idea di avere uno Stato ebreo. Il rabbino Saunders, però, non essendo d'accordo con l'idea del padre di Reuven, proibisce a suo figlio di parlare con il suo migliore amico.