Notaio: differenze tra le versioni

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Dopo l'VIII secolo e con [[Carlo Magno]] gli strumenti dei notai acquistano la stessa forza ed i medesimi effetti di una sentenza passata in giudicato"<ref>Marcello di Fabio, ''Manuale di notariato'', Giuffré, Milano 1981, pp. 3-4.</ref>.
 
Anche durante il Medioevo, il notariato ha avuto il suo sviluppo incentrato a dare certezza nei rapporti giuridici. I notai, come i giudici, facevano parte delle [[Arti Maggiori]] nel [[Comune medievale]] (ad esempio l'[[Arte dei Giudici e dei Notai]] a [[Firenze]]).
 
Fino al XVIII secolo, tuttavia, la parola "notaio" continuò a designare figure diverse in un ambito sociale in cui a saper leggere e scrivere era comunque una minoranza della popolazione: l'assistente del sovrano o del [[Papa]], il cancelliere di tribunale, il professionista che assiste i privati ricevendone le scritture o trascrivendone le volontà in atti ufficiali che facessero fede della volontà espressa. Quest'ultimo significato divenne poi quello definitivo<ref>Marcello Di Fabio, ''op. cit.'', p. 5.</ref>.