Combustibile fossile: differenze tra le versioni

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L'utilizzo dei combustibili fossili come principale risorsa di energia è incrementata notevolmente nel [[XX secolo]], nella seconda metà del quale si è osservata l'affermazione del petrolio come principale fonte energetica, rispetto al carbone troppo inquinante e in molti casi economicamente più gravoso nell'assieme dei costi di estrazione e trasporto all'utilizzatore finale; si stima che nel [[1955]] i combustibili fossili contribuissero al 52% del fabbisogno energetico mondiale, ed il loro apporto crebbe al 64% nel [[1970]].<ref>{{Cita|Martinis}}</ref>
 
Oggi i combustibili fossili provvedono a poco più dell’85dell'85% del fabbisogno energetico mondiale: di questo il petrolio contribuisce per il 40%,
il carbone per il 26% e il gas naturale (in forte crescita di consumo) per il 23%.<ref>{{Cita|APAT}}</ref><ref>Altre stime danno percentuali leggermente differenti: 35% petrolio, 24% carbone e 21% gas, che non modificano l'ordine di grandezza dei valori in discussione</ref>
Un ulteriore 7% viene ricavato dall’energiadall'energia nucleare; a questo proposito si osserva che per quanto l'[[uranio]] non possa essere considerato un combustibile fossile, come fornitore di energia faccia parte delle risorse naturali limitate e non rinnovabili.
 
== Vantaggi e svantaggi ==