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== Storia ==
La rivista è nata nel [[2006]] attraverso la trasformazione editoriale della precedente ''[[Avvenimenti]]''. Il suo nome, oltre al chiaro e dichiarato riferimento [[politica|politico]], si spiega in origine come [[acronimo]] delle parole simbolo della [[rivoluzione francese]], ''[[Liberté, Egalité, Fraternité]]'', con l’aggiuntal'aggiunta della ''[[T]]'' di ''Trasformazione''.
 
Al momento del suo lancio la rivista era diretta da [[Adalberto Minucci]] e [[Giulietto Chiesa]], che però, dopo soli due numeri, hanno perso l'incarico per contrasti con la nuova proprietà<ref>[http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=15147 ''Left. Così giovane e già si agita'', Il Barbiere della Sera, 1º marzo 2006]</ref>. Un anno dopo è stata la volta di altri due direttori, [[Andrea Purgatori]] e [[Alberto Ferrigolo]]. Poco dopo hanno lasciato la rivista il caporedattore [[Marco Romani]] e i redattori [[Daniela Preziosi]] e [[Paola Pentimella Testa]].
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Fino a dicembre 2015 Left veniva editato dalla cooperativa “Left Avvenimenti scpl”. Nata a marzo 2014 dopo il fallimento della precedente cooperativa che stampava il giornale: Editrice dell'Altritalia. A causa di quel fallimento, la testata non era ancora proprietà della nuova coop: la usava infatti in comodato d'uso gratuito concesso dal liquidatore fallimentare Antonio Gagliardo in attesa dell'acquisto all'asta (base 36 mila euro) entro il 16 gennaio 2015.
 
Per due anni, il settimanale è uscito anche in allegato con l'Unità. L'abbinamento garantiva a Left una relativa stabilità economica. Ma ad agosto l'Unità fallisce e la sostenibilità del settimanale si fa più complessa. È a questo punto che fa la sua entrata in scena Matteo Fago, già azionista di maggioranza del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Da gennaio 2015 Left è edito dalla EditorialeNovanta, di proprietà di Matteo Fago, che ha commentato il suo ingresso come editore della rivista: “Sono felice di poter garantire il futuro di Left. Già da gennaio ci eravamo impegnati a riportare in edicola la rivista e nei prossimi mesi lavoreremo per un rilancio complessivo del settimanale. Mi preme sottolineare che il nuovo Left non usufruirà di contributi pubblici e si sosterrà esclusivamente sulle vendite che riusciremo a fare. Resto fortemente convinto che sia possibile fare informazione a sinistra in modo nuovo. È quello che ho tentato di fare con l’Unitàl'Unità ed è quello che voglio fare con Left.Un’informazioneUn'informazione che serva alla costruzione di una sinistra nuova, onesta, indipendente e laica. Un’altraUn'altra buona notizia è che EditorialeNovanta, società editrice del nuovo Left, sta già assumendo personale giornalistico e poligrafico”.
 
== Redazione ==