Thomas Beecham: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Degoson (discussione | contributi)
Degoson (discussione | contributi)
Riga 115:
Il compositore più antico che Beecham eseguì regolarmente fu [[Georg Friedrich Händel|Händel]], che egli definiva:<blockquote>“''Un eccezionale compositore internazionale… Scrisse musica italiana meglio di qualsiasi altro italiano, musica francese meglio di qualsiasi francese, musica inglese meglio di qualsiasi inglese e - con l'eccezione di Bach - fece di meglio di tutti gli altri tedeschi”.'' </blockquote>Nelle sue performance di Händel, Beecham non seguì un approccio filologico: imitando Mendelssohn e Mozart, trascrisse e adattò le partiture per avvicinarle al gusto dei contemporanei. All'epoca di Beecham le musiche di Händel erano scarsamente diffuse, ma Beecham ne aveva una conoscenza così vasta che che fu in grado di allestire ben tre balletti e due suite. A lui si deve la riscoperta dell'oratorio ''Salomone, ''di cui diresse la prima esecuzione moderna.
 
Anche per quanto riguarda Haydn il suo approccio non fu diverso: utilizzò edizioni revisionate, abolì l'uso del clavicembalo e propose un fraseggio tendenzialmente romantico. Incise le 12 ''Sinfonie londinesi'' e ne inserì alcune nei suoi programmi. I lavori giovanili di Haydn non erano popolari nella prima metà del XX secolo, ma Beecham ne diresse parecchi, tra questi la [[Sinfonia n. 40 (Haydn)|''Sinfonia n. 40'']]. Nel corso della sua carriera eseguì regolarmente ''[[Le stagioni (Haydn)|Le stagioni]]'', registrandole anche per [[EMI]] nel 1956, e nel 1944 aggiunse al suo repertorio anche l'oratorio ''[[La Creazione|La creazione]]''.
 
Secondo Beecham, Mozart fu il cuore della musica europea e maneggiò le pagine del compositore con notevole scrupolo e deferenza. Revisionò il ''[[Requiem (Mozart)|Requiem]]'', curò le traduzioni in inglese di alcune opere e diffuse a Londra le allora semi-sconosciute ''[[Così fan tutte]],'' ''[[L'impresario teatrale]]'' e ''[[Il ratto dal serraglio]].'' Inserì frequentemente in cartellone anche ''[[Il flauto magico]], [[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' e ''[[Le nozze di Figaro]].'' Secondo Beecham quelli di Mozart erano i più bei concerti per pianoforte, infatti ne eseguì molti con [[Betty Humby]] e altri pianisti di vaglia.
=== Musica tedesca ===
L'attitudine di Beecham nei confronti del repertorio tedesco fu equivoca. Non di rado si espresse negativamente su [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] e [[Richard Wagner|Wagner]], eppure li eseguì regolarmente in concerto, ottenendoriportando spesso notevoli apprezzamentisuccessi. Dichiarò che<blockquote>''"Wagner, anche se tremendamente geniale, si abbuffava di musica proprio come un tedesco crapulone. Bruckner era un babbeo senza alcun stile... Anche Beethoven fu assai violento e vorace."''</blockquote>A prescindere dal suo scetticismo, Beecham diresse l'integrale delle sinfonie di Beethoven, registro in studio le n. 2, 3, 4, 6, 7 e 8, più volte la n. 9 dal vivo e anche la ''[[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]]''. Si accostò con entusiasmo al ''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (Beethoven)|Quarto concerto]]'' per pianoforte (registrandolo tra il resto con [[Arthur Rubinstein]]) ma evitò l'''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 (Beethoven)|Imperatore]]'', quando gli fu possibile.
 
Beecham diresse infatti l'integrale delle sinfonie di Beethoven, registrò in studio le n. 2, 3, 4, 6, 7 e 8, più volte la n. 9 dal vivo e anche la ''[[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]]''. Apprezzava moltissimo il ''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (Beethoven)|Quarto concerto]]'' per pianoforte (lo incise anche con [[Arthur Rubinstein]]) ma al contrario disprezzava l'''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 (Beethoven)|Imperatore]]''.
Beecham non era noto per le sue performance di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], cionondimeno scelse un suo arrangiamento di Bach per il suo debutto al [[Metropolitan Opera House|Met]]. Diresse il [[Concerto brandeburghese n. 3|Terzo concerto brandeburghese]] in uno dei suoi concerti in memoria di [[Wilhelm Furtwängler]] (il ''[[The Times|Times]]'' recensì l'esecuzione come "''caricaturale, anche se corroborante''").
 
Beecham fu un wagneriano, anche se spesso ne biasimò la prolissità e la ripetitività. FamosaDurante launa suaprova per l'allestimento di un'opera di Wagner arrivò a citazionesbottare: ''"Siamo qui a provare da due ore... e stiamo ancora suonando lo stesso dannato tema!".'' Beecham comunque affrontò lela piùmaggior noteparte operedel dicorpus [[Richardwagneriano, Wagner|Wagner]],con la adsola eccezione di ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'', che inserì nellapiù volte in programmazionecartellone a Covent Garden ma mai con se stesso sul podio. Secondo il critico principale del ''[[The Times|Times]]'' il ''[[Lohengrin (opera)|Lohengrin]]'' di Beecham aveva una cantabilità quasi italiana, il suo ''[[L'anello del Nibelungo|Anello del Nibelungo]]'' era meno eroico di quello di [[Bruno Walter]] e [[Wilhelm Furtwängler|Furtwängler]], ''"ma cantabile dall'inizio alla fine"''.
Con [[Johannes Brahms|Brahms]] Beecham si dimostrò selettivo. La [[Sinfonia n. 2 (Brahms)|''Seconda sinfonia'']] divenne una sua specialità, eseguì in diverse occasioni la [[Sinfonia n. 3 (Brahms)|''Terza'']], la [[Sinfonia n. 1 (Brahms)|''Prima'']] solo raramente e mai la ''[[Sinfonia n. 4 (Brahms)|Quarta]]''. Nelle sue memorie non fa cenno a performance di Brahms seguenti al 1909.
 
Beecham non erafu mai particolarmente noto per le sue performance di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], cionondimeno scelse un suo arrangiamento di Bach per il suo debutto al [[Metropolitan Opera House|Met]]. Diresse inoltre il [[Concerto brandeburghese n. 3|Terzo concerto brandeburghese]] in uno dei suoi concerti in memoria di [[Wilhelm Furtwängler|Furtwängler]] (il ''[[The Times|Times]]'' recensì l'esecuzione come "''caricaturale, anche se corroborante''").
Beecham fu un wagneriano, anche se spesso ne biasimò la prolissità e la ripetitività. Famosa la sua citazione ''"Siamo qui a provare da due ore... e stiamo ancora suonando lo stesso dannato tema!".'' Beecham affrontò le più note opere di [[Richard Wagner|Wagner]], ad eccezione di ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'', che inserì nella programmazione a Covent Garden ma mai con se stesso sul podio. Secondo il critico principale del ''[[The Times|Times]]'' il ''[[Lohengrin (opera)|Lohengrin]]'' di Beecham aveva una cantabilità quasi italiana, il suo ''[[L'anello del Nibelungo|Anello del Nibelungo]]'' meno eroico di quello di [[Bruno Walter]] e [[Wilhelm Furtwängler|Furtwängler]], ''"ma cantabile dall'inizio alla fine"''.
 
ConPer quanto riguarda [[Johannes Brahms|Brahms]], Beecham si dimostrò selettivo. La [[Sinfonia n. 2 (Brahms)|''Seconda sinfonia'']] divenne una sua specialità, eseguì in diverse occasioni la [[Sinfonia n. 3 (Brahms)|''Terza'']], la [[Sinfonia n. 1 (Brahms)|''Prima'']] solo raramente e mai la ''[[Sinfonia n. 4 (Brahms)|Quarta]]''. NelleCon suel'avanzare memoriedella nonsua facarriera cennole asue performanceesecuzioni dibrahmsiane Brahmsdivennero seguentisempre almeno 1909frequenti.
[[Richard Strauss]] trovò in Beecham un suo fervente sostenitore: Beecham infatti portò in Inghilterra ''[[Elettra (Strauss)|Elektra]]'', ''[[Salomè (opera)|Salome]]'' e ''[[Il cavaliere della rosa|Der Rosenkavalier]]''. Beecham eseguì ''[[Ein Heldenleben]]'' a partire dal 1910 fino all'ultimo anno di attività; la sua incisione definitiva fu distribuita poco dopo la sua morte. Ebbe spesso in repertorio anche ''Don Quixote, Till Eulenspiegel'', il ''Bourgeois Gentilhomme'' e ''Don Juan'', ma non ''[[Così parlò Zarathustra (Strauss)|Also Sprach Zarathustra]].'' Strauss fece incorniciare e donò a Beecham la prima e l'ultima pagina del manoscritto di ''Elektra,'' con dedica "''al mio stimato amico... e eccezionale direttore della mia musica''".
 
[[Richard Strauss]] trovò in Beecham un suo fervente sostenitore: Beecham infattiegli portòsdoganò in Inghilterra ''[[Elettra (Strauss)|Elektra]]'', ''[[Salomè (opera)|Salome]]'' e ''[[Il cavaliere della rosa|Der Rosenkavalier]],''. Beechamed eseguì ''[[Ein Heldenleben]]'' a partire dal 1910 fino all'ultimo anno di attività;. laBeecham sua incisione definitiva fu distribuita poco dopo la sua morte. Ebbeeseguì spesso in repertorio anche ''Don Quixote, Till Eulenspiegel'', il ''Bourgeois Gentilhomme'' e ''Don Juan'', ma non ''[[Così parlò Zarathustra (Strauss)|Also Sprach Zarathustra]].'' Strauss fece incorniciare e donò a Beecham la prima e l'ultima pagina del manoscritto di ''Elektra,'' con la dedica "''al mio stimato amico... e eccezionale direttore della mia musica''".
 
=== Musica italiana e francese ===
Secondo l'''Académie du Disque Français'', Beecham si è prodigatoprodigò per la diffusione all'estero della musica francese più di qualsiasi direttore francese.

Berlioz appare infattiapparve stabilmente nei suoi programmi di Beecham, e in un momento di generale disinteresse per l'opere del compositore Beecham si cimentò addirittura in numerose incisioni discografiche. Assieme a [[Colin Davis (direttore d'orchestra)|Sir Colin Davis]], Beecham è generalmente considerato uno dei più autorevoli interpreti di [[Hector Berlioz|Berlioz]] dell'era moderna.

Sia in concerto che in studio le scelte suldi repertorioBeecham franceseper diquanto Beechamriguarda il repertorio francese furono curioseoriginali: disdegnò [[Maurice Ravel|Ravel]] a favore di [[Claude Debussy|Debussy]], eseguì raramente [[Gabriel Fauré|Fauré]] (tranne la ''Pavane,'' che amava molto). [[Georges Bizet|Bizet]] fu tra i suoi autori preferiti e anche diversi altri compositori francesi incontrarono il suo gradimento: tra questi Delibes, Duparc, Grétry, Lalo, Lully, Offenbach e Saint-Saëns. Per le sue ultime incisioni collaborò spesso con l'[[Orchestre national de France|Orchestre National de France]], dalla quale era molto stimato.
 
Nella sua lunga carriera Beecham affrontò ben otto opere di [[Giuseppe Verdi|Verdi]]: ''[[Il trovatore]]'', ''[[La traviata]]'', ''[[Aida]]'', ''[[Don Carlo]]'', ''[[Rigoletto]]'', ''[[Un ballo in maschera]]'',''[[Otello (Verdi)|Otello]]'' e ''[[Falstaff (Verdi)|Falstaff]]''. Già nel 1904 Beecham incontròIncontrò [[Giacomo Puccini|Puccini]] nel 1904 attraverso il librettista [[Luigi Illica]], autore del libretto per il tentativo di Beecham di comporre un'opera italiana. Di Puccini Beecham eseguì spesso ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'', ''[[Turandot]]'' e ''[[La bohème]]'', più raramente anche ''[[Madama Butterfly]]''. La sua incisione del 1956 di ''Bohème'', con [[Victoria de los Ángeles]] e [[Jussi Björling]] è ancora considerata una pietra miliare della discografia pucciniana.
 
=== Delius, Sibelius e "''lollipops''" ===
Beecham dimostrò in genere una certa freddezza per la musica di autori britannici. Unica eccezione fu [[Frederick Delius|Delius]], che promosse con instancabile entusiasmo e di cui fu interprete insuperabile (e insuperato). Nel 1911, in un concerto monografico dedicato a Delius, Beecham diresse la prima di ''Songs of Sunset''. Organizzò inoltre festival dedicati a Delius nel 1929 e nel 1946 e eseguì le prime di diverse sue opere. Nonostante tutto, però, non fu suo un sostenitore acritico: non diresse mai il ''Requiem'' che giudicò negativamente nel suo libro su Delius.
 
Anche [[Jean Sibelius|Sibelius]], tra gli autori di successo di quell'epoca, incontrò il favore di Beecham. Sibelius stesso lo considerò un eccellente interprete della sua musica (giudizio di un certo valore, se si considera che Sibelius fu sempre assai parco di complimenti con chi dirigeva i suoi lavori). In una registrazione dal vivo della [[Sinfonia n. 2 (Sibelius)|''Seconda sinfonia'']] con la [[BBC Symphony Orchestra]] si può addirittura sentire Beecham infervorarsi nei momenti più intensi.
 
Beecham fu assai critico verso alcuni classici del repertorio secondo lui di scarso valore (tra cui i ''[[Concerti brandeburghesi]]'' di [[Johann Sebastian Bach|Bach]]), secondo lui di scarso valore. Allo stesso tempo divenne famoso per l'abitudine di proporre come bis alcuni pezzi molto leggeri, che era solito definire ''lollipops'' (lecca lecca). Tra questi meritano di essere citati la ''Danse des sylphes'' di Berlioz, ''Joyeuse Marche'' di Chabrier e ''Le Sommeil de Juliette'' di Gounod.
== Discografia ==
Si è frequentemente riportato che Beecham preferisse incidere dischi piuttosto che esibirsi in pubblico. Il critico musicale Trevor Harvey, tuttavia, scrisse in un articolo su ''The Gramophone'' che le incisioni discografiche non avrebbero mai potuto riprodurre il brivido dato dalle esecuzioni di Beecham dal vivo.