Locomotiva FS 685: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Non furono le più grandi e neppure le più veloci, non furono le più potenti e nemmeno le più numerose, ma furono, semplicemente, le più rappresentative e diffuse locomotive a vapore FS, unitamente ai gruppi che da esse derivarono [...].|Giovanni Cornolò<ref>{{citaCita|Cornolò, ''Locomotive''|p.&nbsp;306|Cornolò1998}}.</ref>}}
 
{{Box treno/Vapore
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|Anni_di_Esercizio=[[1912]]-
|Quantità_Prodotta=391
|Costruttore=[[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Breda]]<br />[[Officine Meccaniche (azienda)|OM]]<br />[[Costruzioni Meccaniche di Saronno]]<br />[[Officine Meccaniche Navali]]<ref>[http://www.imieitreni.it/public/reportages/iltrenodeltempo/iltreno.html Adriavapore].</ref>
}}
{{Box treno/Dati
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==Esercizio==
La locomotiva 685.130 fu utilizzata per la sperimentazione del ripetitore in cabina dell'aspetto dei segnali progettato dall'ingegner [[Gino Minucciani]]<ref>Guido Corbellini, in ''Rivista tecnica delle ferrovie italiane'', (1925), n. , p. 177-188.</ref>
===Servizi===
===Depositi===
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==Storia==
Le locomotive del gruppo ''685'' sono la versione a vapore surriscaldato della precedente serie di locomotive del [[Locomotiva Gruppo 680|gruppo 680]] delle [[Ferrovie dello Stato]] di cui ricalcano l'impostazione meccanica generale e le dimensioni. Furono costruite su progetto dell'Ufficio Studi di Firenze delle [[Ferrovie dello Stato|FS]] in 106 esemplari suddivisi in 2 serie successive dalla stessa [[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Breda]] che aveva approntato le precedenti due locomotive gruppo 680 della seconda serie.
Le consegne iniziarono nel [[1912]]. Negli anni successivi, tra il [[1921]] e il [[1930]] iniziò la trasformazione in 685 di un consistente quantitativo di [[Locomotiva Gruppo 680|locomotive 680]] che diedero luogo ad una terza serie di 685 immatricolate 685.107-221. Tra [[1931]] e [[1934]] un gruppo di 50 unità ''680'' venne trasformato mediante l'applicazione della distribuzione Caprotti, di un surriscaldatore e di un preriscaldatore Knorr dando luogo al sottogruppo '''S 685''' con potenza maggiorata a 1350&nbsp;CV e velocità massima 120&nbsp;km/ora.<ref>[http://www.ilmondodeitreni.it/grs685.html il mondo dei treni/S685].</ref>
Nel [[1940]] cinque locomotive S.685 furono trasformate con l'applicazione dell'innovativo apparato di preriscaldamento dell'acqua prima di introdurla nella caldaia; questo era il [[Preriscaldatore Franco-Crosti|sistema Franco-Crosti]] che attraverso uno scambiatore di calore usava i gas di scarico per riscaldare l'acqua prima di immetterla in caldaia. Le locomotive vennero anche carenate andando a costituire il nuovo '''gruppo 683'''.
Una 685 venne sperimentalmente trasformata con motore a [[turbina]] nel [[1933]] ma la sperimentazione non diede risultati soddisfacenti e lo sviluppo non ebbe seguito. La turbina fu quindi smontata e la locomotiva riacquistò il suo motore e distribuzione standard.<ref>[http://www.miol.it/stagniweb/fs103vap.htm 100 anni di storia delle FS: approfondimenti].</ref>
La locomotiva 685 rappresenta senz'altro il compendio della massima espressione tecnologica italiana legata alla trazione ferroviaria a vapore e non a caso questa macchina, che in mani esperte era capace di regalare ottime prestazioni, venne affettuosamente ed informalmente ribattezzata "La Regina".
 
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La [[caldaia (trasporti)|caldaia]] era dello stesso tipo ma a 12 [[bar (unità di misura)|bar]] di pressione e produceva il quantitativo di [[vapore]] orario di 10.200&nbsp;kg. Il distributore del vapore era a stantuffi, la distribuzione del tipo Walschaert. Dopo una sperimentazione del [[1923]] su quattro locomotive, ad altre 30 unità di nuova costruzione venne applicata la distribuzione Caprotti.
 
La struttura portante della locomotiva era costituita da un carro rigido gravante sulle le 3 grandi ruote motrici la cui [[Sala montata|sala]] anteriore costituiva assieme alla prima sala portante un [[carrello (ferrovia)|carrello]] di tipo italiano in grado di traslare di 60&nbsp;mm sul perno per facilitare l'inscrizione in curva. La sala posteriore portante invece poteva spostarsi trasversalmente di 20&nbsp;mm.<ref>FS,''L'Album dei tipi delle locomotive e automotrici''.</ref>
 
La locomotiva era in grado di fornire il riscaldamento a vapore per le carrozze viaggiatori rimorchiate.
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Altre due unità, non atte a circolare, sono inserite in contesti museali:
* l'unità 068, esposta al [[Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa]] presso Napoli;
* l'unità S 685.600 è conservata nel Museo Leonardo da Vinci di Milano ed è dotata di [[distribuzione Caprotti]]. La locomotiva è la millesima macchina costruita dalla [[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Breda]] nel [[1908]].<ref name= tiscalinet.it/lingo/685.htm>[http://web.tiscalinet.it/lingo/685.htm Locomotiva Gr. S 685.600].</ref>
 
Esiste poi l'unità 685.222 attualmente custodita presso il D.R.S. di Pistoia e di proprietà dell[[Associazione Toscana Treni Storici Italvapore|'Associazione Toscana Treni Storici "Italvapore"]]. La locomotiva non è atta a circolare.