Antoni van Leeuwenhoek: differenze tra le versioni
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Nasce a [[Delft]], nei [[Paesi Bassi]], il 24 ottobre 1632 da padre artigiano cestaio, di vecchia famiglia olandese senza particolare distinzione sociale. È stata supposta una possibile origine ebraica della famiglia, ma l'atto di battesimo di Antoni nella chiesa nuova di Dein e gli atti dei suoi 2 matrimoni testimoniano la sua appartenenza alla chiesa riformata di Olanda.<ref>Autori vari, "Antoni van Leeuwenhoek", Storia della Medicina, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1964, vol. 1, pp. 194.</ref>
Frequenta la scuola peni primaria nella cittadina di [[Warmond]], vicino a [[Leida]], e successivamente si trasferisce a [[Benthuizen]] presso lo zio procuratore.<ref name="Autori vari,op. cit., p.194">Autori vari,''op. cit.'', p.194.</ref> Tuttavia il giovane Anton non fu avviato alla carriera legale in quanto, non conoscendo il [[Lingua latina|latino]], non poteva intraprendere alcun tipo di studi universitari. Avendo ricevuto nei primi anni di scuola a Warmond solo basilari nozioni di [[matematica]] e [[fisica]], non accederà mai a studi letterari e mostrerà sempre di conoscere soltanto la sua lingua natale.<ref name="Autori vari,op. cit., p.194"/>
Nonostante la sua genialità di ricercatore, infatti, molti contemporanei criticheranno tale ignoranza letteraria e guarderanno con diffidenza
Ancora senza particolari interessi o inclinazioni, all'età di 16 anni Antoni parte per [[Amsterdam]], dove trascorrerà 6 anni lavorando come amministratore e cassiere in un negozio di tessuti.
Sembra che nella stessa città abbia fatto conoscenza del naturalista [[Jan Swammerdam|Swammerdam]], interessato a ricerche microscopiche.<ref name="Autori vari,op. cit., p.194"/>
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=== Microscopia ===
[[File:Van Leeuwenhoek's microscopes by Henry Baker.jpg|upright=1.8|left|thumb|Microscopi di Antoni van Leeuwenhoek disegnati da Henry Baker]]
La prima testimonianza del suo interesse a ricerche micro-grafiche risale al 1673: essa consiste in una memoria inviata alla [[Royal Society]] di [[Londra]] per essere pubblicata sulle ''[[Philosophical Transactions of the Royal Society]]'', rivista scientifica a cura della Società, riguardante alcune osservazioni sugli organi visivi, sulla [[bocca]] e sul [[pungiglione]]
In questa lettera Leeuwenhoek analizza per la prima volta e delinea con cura gli occhi degli [[insetti]] e la struttura di ogni singolo ommatidio, e ne intuisce la funzione per la visione a distanza, in opposizione a quella degli [[uccelli]].<ref name="Autori vari,op. cit., p.194"/>
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La memoria è inoltre accompagnata da una lettera dell'anatomista [[Regnier de Graaf]] che raccomanda, all'attenzione del segretario della Royal Society [[Henry Oldenburg|Oldenburg]], i risultati delle ricerche di «un geniale ricercatore di nome Leeuwenhoek che ha progettato microscopi che superano di molto quelli che si sono visti finora... ».<ref name="Autori vari,op. cit., p.194"/>
Inizialmente la fama di Leeuwenhoek è legata, infatti, quasi esclusivamente alla perfezione tecnica dei suoi strumenti fabbricati a mano, che superano in precisione e in potenza (permettono un ingrandimento di circa 270 volte) i [[microscopio|microscopi]]
Egli aumentò la potenza di questi attraverso l'uso di tecniche nuove di osservazione, applicando, ad esempio, [[specchio|specchi]] riflettenti concavi e impiegando fonti di illuminazione artificiale, come [[Candela (illuminazione)|candele]].<ref name="Autori vari,op. cit., p.194"/>
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