Ca' d'Oro: differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
La denominazione deriva dal fatto che in origine alcune parti della [[facciata]] erano ricoperte d'[[oro]]. Questa rifinitura faceva parte di una complessa [[policromia]], oggi scomparsa, ritenuta uno dei massimi esempi del [[gotico fiorito]] a [[Venezia]]. Essa si caratterizza per la marcata asimmetria tra la parte sinistra, in cui si sovrappongono tre fasce traforate (portico per l'attracco delle barche al piano terra e loggiati ai piani superiori), e l'ala destra, in cui prevale la muratura rivestita di marmi pregiati con singole aperture isolate. Tale asimmetria non è dovuta alla mancanza di un'altra ala sinistra, ma fu una scelta dettata dallo stretto lotto disponibile: l'edificio non è quindi incompiuto. Nonostante ciò l'insieme è estremamente equilibrato, perché i pieni e i vuoti sono sapientemente bilanciati<ref>Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999, pag. 11.</ref>. Nell'aspetto esteriore presenta diversi elementi di contatto con [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] (la cui attuale sistemazione esterna è infatti in parte coeva), come le forme del traforo del primo piano e la fascia merlata di coronamento.▼
=== Planimetria ===
Internamente l'edificio ha una [[pianta (architettura)|pianta]] a forma di C articolata attorno ad una [[corte (Venezia)|corte]] scoperta, al centro della quale è posizionata una grande [[vera di pozzo]] in [[marmo broccatello]] di [[Verona]], realizzata da [[Giovanni Bono (scultore)|Giovanni]] e [[Bartolomeo Bono]] nel [[1427]], il quale vi scolpì su tre lati, tra un ricco fogliame, le [[allegoria|allegorie]] femminili della ''Giustizia'', della ''Fortezza'' e della ''Carità''. Come consueto nelle dimore veneziane, alle ampie logge della facciata corrispondono all'interno dei lunghi saloni, detti ''portego'' che attraversano l'edificio in tutta la sua profondità.▼
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=== Facciata ===
▲La denominazione deriva dal fatto che in origine alcune parti della [[facciata]] erano ricoperte d'[[oro]]. Questa rifinitura faceva parte di una complessa [[policromia]], oggi scomparsa, ritenuta uno dei massimi esempi del [[gotico fiorito]] a [[Venezia]]. Essa si caratterizza per la marcata asimmetria tra la parte sinistra, in cui si sovrappongono tre fasce traforate (portico per l'attracco delle barche al piano terra e loggiati ai piani superiori), e l'ala destra, in cui prevale la muratura rivestita di marmi pregiati con singole aperture isolate. Tale asimmetria non è dovuta alla mancanza di un'altra ala sinistra, ma fu una scelta dettata dallo stretto lotto disponibile: l'edificio non è quindi incompiuto. Nonostante ciò l'insieme è estremamente equilibrato, perché i pieni e i vuoti sono sapientemente bilanciati<ref>Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999, pag. 11.</ref>. Nell'aspetto esteriore presenta diversi elementi di contatto con [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] (la cui attuale sistemazione esterna è infatti in parte coeva), come le forme del traforo del primo piano e la fascia merlata di coronamento.
=== Il pavimento marmoreo ===
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