Giovanni Colazza: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nato in una famiglia dell'[[alta borghesia]] romana, da cui ricevette un'educazione [[cattolicesimo|cattolica]], fu istruito agli studi umanistici, e si laureò nel [[1902]] in [[medicina]] e [[chirurgia]] all'università [[La Sapienza]].
 
Cultore dell'[[esoterismo]] e delle dottrine [[massoneria|massoniche]] e [[teosofia|teosofiche]], verso le quali nutriva interessi che condivideva col suo compagno di studi [[Giovanni Amendola]], ebbe modo di conoscere il fondatore dell'[[antroposofia]] [[Rudolf Steiner]] tramite la sua amicizia con la moglie di questi, [[Marie Von Sivers]], che glielo presentò personalmente a [[Roma]] in [[piazza di Spagna]] nel [[1911]].<ref name=cammerinesi>[http://www.liberopensare.com/biblioteca-sx/giovanni-colazza ''Giovanni Colazza'', articolo di Piero Cammerinesi].</ref> In occasione di quell'incontro, Steiner gli consegnò il libro sull'''[[L'Iniziazione|Iniziazione]]'' da lui scritto, tradotto in [[lingua francese|francese]]. Secondo la testimonianza della baronessa Olga de Grünewald, Steiner sarebbe venuto in [[Italia]] «a conoscere il dottor Colazza perché questi gli era stato indicato dal Mondo Spirituale»<ref>Massimo Scaligero, ''Dallo Yoga alla Rosacroce'', pp. 86-87, Roma, Perseo, 1972.</ref> con l'intento di affidargli la guida del movimento antroposofico in Italia.
 
In quegli anni Colazza fondò così uno dei primi Gruppi di Studi [[antroposofia|antroposofici]] in Italia, che egli chiamò «Novalis», tenuto a battesimo dallo stesso Steiner, con il quale continuò a restare in contatto recandosi annualmente a [[Dornach]], sede principale del movimento. Sempre secondo la testimonianza della de Grünewald, Colazza «non solo era il discepolo più caro a [[Rudolf Steiner]], ma la figura più elevata dopo di lui».<ref>Massimo Scaligero, ''Dallo Yoga alla Rosacroce'', pp. 85-86, Roma, Perseo, 1972.</ref>
Dall'incontro con l'antroposofia Colazza apprese l'esigenza di seguire pratiche spirituali di concentrazione adatti al contesto occidentale ed all'epoca attuale, troppo diversi dai metodi orientali ormai anacronistici, coltivando in particolare la «via del [[pensiero]] [[autocoscienza|cosciente]]».<ref>[http://www.ecoantroposophia.it/2016/01/materiali-studio/hugo-de-pagani/giovanni-colazza-lasceta-adamantino/ ''Giovanni Colazza l'asceta adamantino'', articolo dal sito di Econatroposophia].</ref>
 
Colazza prese parte come volontario alla [[prima guerra mondiale]], dove fu in trincea come [[medico]] [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] di campo.<ref name=cammerinesi />
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Dal 1927 al 1929 fu membro del [[gruppo di Ur]], diretto da [[Julius Evola]],<ref>''[http://www.centrostudilaruna.it/julius-evola-e-lesperienza-del-gruppo-di-ur-la-storia-occulta-dellitalia-del-novecento.html Julius Evola e l'esperienza del Gruppo di Ur. La storia "occulta" dell'Italia del Novecento]'', articolo di Stefano Arcella su "Hera", settembre 2012.</ref> presso il quale scrisse diversi articoli sulla rivista ''Ur'', pubblicandoli con lo pseudonimo di Leo,<ref>Presumibilmente in omaggio al suo [[segno zodiacale]], il [[Leone (astrologia)|Leone]].</ref> rivista i cui contenuti appariranno in seguito in forma di libro intitolato ''Introduzione alla Magia come scienza dell'Io'', edito da [[Edizioni Mediterranee|Mediterranee]].
 
DalDagli [[1944anni quaranta]] tenne inoltre numerose conferenze, tra cui un ciclo sul saggio di Steiner ''[[L'Iniziazione]]'', che furonofu raccolteraccolto e pubblicatepubblicato postumepostumo dalla casa editrice [[Tilopa]] nel [[1992]], col titolo ''Dell'iniziazione''.<ref name=cammerinesi />
 
Fra i suoi più illustri discepoli vi fu [[Massimo Scaligero]].<ref name=cammerinesi />