Un posto piccolo: differenze tra le versioni

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{{Libro
|titolo = Un Postoposto Piccolopiccolo
|titoloorig = A Small Place
|autore = [[Jamaica Kincaid]]
|annoorig = 1988
|genere = saggio
|lingua = en
|pagine = 83
|editore = Adelphi
}}
 
'''''Un posto piccolo''''' (titolo originale: ''A Small Place'') è un libro del [[1988]] della scrittrice statunitense di origine caraibiche [[Jamaica Kincaid]].
 
L'opera non è facilmente classificabile all’interno di un unico filone letterario. Nato come saggio in cui l'autrice, parlando di [[Antigua (isola)|Antigua]], una piccola isola dei [[Caraibi]] nella quale è nata e cresciuta, intende denunciare l'industria del turismo e il [[Colonialismo|colonialismo]] [[Regno Unito|inglese]], si presenta anche come una narrazione parzialmente biografica. Mentre alcuni studiosi la considerano un'opera a cavallo tra finzione e biografia <ref>Se esaminato da un punto di vista letterario, ''Un Postoposto Piccolopiccolo'' viene solitamente associato al modernismo e al post-modernismo. Cfr, ad es. {{Cita|Bradbury}}.</ref>, altri ritengono questo, come altri scritti della Kincaid <ref>Hanno una base autobiografica {{Cita|Lucy}}, {{Cita|Autobiografia di mia madre}}, {{Cita|Anna delle Antille}}.</ref>, un testo completamente autobiografico; altri infine preferiscono porre l’attenzione sul suo contenuto critico, leggendolo come un saggio e inserendolo nell'ampio bacino della [[Letteratura post coloniale|letteratura postcoloniale]]<ref>Cfr. {{Cita|Bouson}}; {{Cita pubblicazione|autore=King Jane|anno=2002|titolo=A Small Place Writes Back|rivista=Callaloo|volume=25|numero=3|pagine=885-909}}; {{Cita pubblicazione|autore=Stecher Antonio, Stecher Lucìa|anno=2010|titolo=Identidad y Discursos Multiculturales en los Ensayos de Jamaica Kincaid|rivista=Estudios Filològicos|volume=|numero=46|pagine=137-155}}</ref>.
 
Il libro è diviso in quattro capitoli, che a loro volta formano due macrosezioni: nella prima la voce narrante racconta la tipica esperienza che un turista prova ad Antigua e descrive come i turisti percepiscono l'isola; nella seconda è la scrittrice stessa che, recuperando i ricordi d'infanzia e la propria esperienza personale, narra il passato coloniale dell'isola e l'eredità lasciata dal colonialismo inglese nell'Antigua contemporanea.
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Scoperta nel XV secolo, gli europei vi si insediarono solamente nel 1632, anno in cui gli inglesi rivendicarono la proprietà dell’isola. Per un breve periodo nel 1666 passò nelle mani dei francesi, ma l'anno seguente con il [[Trattato di Breda (1667)|Trattato di Breda]] tornò sotto la corona inglese<ref name=":4">{{Cita|Sampson}}</ref>. Antigua rimase sotto il controllo della Gran Bretagna dal 1667 al 1981, anno in cui ottenne l'indipendenza.
 
Inizialmente l'isola venne utilizzata per produrre beni agricoli destinati all’esportazione, in particolare tabacco e ginger. L’economiaL'economia subì un drastico cambiamento nel 1674, quando Sir Christopher Codrigon vi installò la prima piantagione di canne da zucchero. Tale evoluzione portò all’introduzione di schiavi provenienti dall’Africa Occidentale, destinati alla coltivazione intensiva della terra. Dopo solo quattro anni, metà degli abitanti dell’isola era composta da schiavi africani.
Nel 1834 il parlamento britannico, attraverso lo ''Slavery Abolition Act'' abolì la schiavitù in tutto l’[[Impero britannico|impero]]. L'applicazione di questa legge nei vari paesi doveva essere graduale. Per evitare eccessivi danni economici il Parlamento aveva previsto fino a 6 anni di tempo per la sua applicazione, ma il governo di Antigua decise di procedere alla liberazione degli schiavi fin dal 1834. Tale scelta si fondava più su calcoli economici che su ragioni umanitarie: i proprietari delle piantagioni si erano infatti accorti che pagare i lavoratori con un salario molto basso era meno costoso che fornire loro cibo e alloggio<ref name=":4" />, e continuarono quindi fino al XX secolo a sfruttare gli ex schiavi secondo queste nuove condizioni.[[File:Slaves cutting the sugar cane - Ten Views in the Island of Antigua (1823), plate IV - BL.jpg|Slaves cutting the sugar cane - Ten Views in the Island of Antigua (1823), plate IV - BL|miniatura|left|Schiavi che lavorano in una piantagione di canna da zucchero, 1823]]
 
Nel 1930 l’industrial'industria zuccheriera subì forti danni a causa del declino del prezzo dello zucchero seguito alla [[Grande depressione|Grande Depressione]], a cui si aggiunse un periodo di grave siccità che danneggiò le coltivazioni. Le condizioni socio-economiche dell’isoladell'isola, già di per sè mediocri, si aggravarono, facendo crescere le proteste dei lavoratori che nel 1940 fondarono un sindacato, il ''Trades and Labour Union (ATLU)''. Il potere politico rimase nelle mani dei proprietari terrieri, i quali nel 1946 a loro volta si organizzarono nell' ''Antigua Labour Party (ALP).'' Le prime elezioni del 1951 vennero vinte da questo partito che - sconfitto solo in alcune tornate elettorali - governò Antigua e Barbuda per oltre quattro decenni. All'opposizione dal 2004 al 2014, ha riguadagnato il potere con le elezioni del 2014.<ref>{{Cita web|url=http://www.commonwealthofnations.org/sectors-antigua_and_barbuda/government/|titolo=Nexus Commonwealth Network Antigua and Barbuda|data=2016|lingua=inglese|accesso=23 settembre 2016}}</ref> <ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ac.html|titolo=The World Factbook|autore=Central Intelligence Agency|data=28 settembre 2016|accesso=8 ottobre 2016}}</ref>
 
Dal 1967 al 1981 Antigua divenne stato associato insieme a [[Barbuda]] e [[Redonda]]. L’isolaL'isola era indipendente a livello interno, ma gli affari esteri e la difesa rimanevano ancora sotto il controllo della Gran Bretagna. In questo periodo il turismo divenne la prima fonte di entrate del paese, superando i proventi derivanti dalla produzione di zucchero.
 
Lo [[Antigua e Barbuda|stato di Antigua e Barbuda]] ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1981. Oggi è una [[Monarchia costituzionale|monarchia costituzionale]] e il capo dello stato è il [[Sovrani del Regno Unito|sovrano del Regno Unito]], rappresentato da un governatore generale che nomina il primo ministro, a cui è affidato il potere esecutivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Antigua+e+Barbuda.html|titolo=Antigua e Barbuda|sito=sapere.it}}</ref>
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==Contenuto e critica del testo==
 
[[Jamaica Kincaid]] scrive ''Un Postoposto Piccolopiccolo'' nel 1987 dopo aver visitato l'isola di Antigua, suo paese di nascita, al quale non faceva ritorno da 20 anni<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Osagie Iyunolu, Buzinde Christine N.|anno=2011|titolo=Culture and Postcolonial Resistance: Antigua in Kincaid's.|rivista=Annals of Tourism Research|volume=38|numero=1|pp=210-230|lingua=Inglese}}</ref>. Inizialmente destinato alla pubblicazione sul [[The New Yorker|New Yorker]], il saggio viene rifiutato dall'editore che lo ritiene un testo eccessivamente rabbioso<ref name=":5">{{Cita|Bouson}}</ref><ref>Secondo [[Salman Rushdie]] il tono polemico viene compensato dalle doti di scrittura dell'autrice. Definisce il libro "una lamentazione di grande forza e lucidità che si potrebbe definire torrenziale se il linguaggio non fosse controllato con tanta finezza". Cfr. Salman Rushdie, A Small Place, New York, Farrar, Straus, and Giroux, 1988. OCLC 17413438</ref>.
 
La scrittrice decide di pubblicarlo in forma di libro, di contenuta consistenza (81 pagine). Saggio politico per quanto riguarda il contenuto, si legge come un lavoro di narrativa<ref name=":2">{{Cita|Covi}}</ref>. La scrittura è informale, semplice e diretta: Kincaid sostiene di aver voluto scrivere un libro "rozzo e maleducato"<ref>{{Cita|Perry}}</ref>, che disattendesse le aspettative e destabilizzasse i lettori.
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===Il turismo come schema neo-coloniale===
 
Attraverso la descrizione dell’esperienza del turista ad Antigua [[Jamaica Kincaid]] esprime una forte critica nei confronti dell’industria del turismo e dell’impatto che questa ha sull’isola. ''Un Postoposto Piccolopiccolo'' ci racconta questo fenomeno dal punto di vista della scrittrice, ovvero di un’antiguana. Prima fonte economica del paese, il turismo è diventato una forma di [[Neocolonialismo|neocolonialismo]], ossia - secondo Kincaid - un meccanismo che aiuta a preservare il potere esercitato da Stati Uniti ed Europa. Sebbene Antigua sia formalmente indipendente, una grossa parte della sua economia rimane legata a paesi stranieri, istituzionalizzando una struttura basata sul binomio centro-periferia<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Harrigan Norwell|anno=1974|mese=Settembre|titolo=The Legacy of Caribbean History and Tourism|rivista=Annals of Tourism Research|volume=11|numero=1|lingua=Inglese|pagine=13-25}}</ref>, nel quale il centro è rappresentato dai [[Paesi occidentali|paesi occidentali]] e la periferia dalle ex colonie. Il tentativo di contare solo sulle proprie risorse porterebbe a delle perdite non indifferenti.
 
Spesso questo tipo di [[Teoria della dipendenza|dipendenza economica]], tipica del [[Neocolonialismo|neocolonialismo]], si evolve in dipendenza culturale ed ideologica<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Erisman H. Michael|anno=1983|titolo=Tourism and Cultural Dependency in the West Indies|rivista=Annals of Tourism Research|volume=10|numero=3|pp=337-361|lingua=Inglese}}</ref>: il turismo occidentale, oltre a rendere Antigua dipendente dalle economie di altre nazioni, perpetua l’ideologia coloniale del passato. Il saggio racconta come i giovani antiguani siano indirizzati alla scelta di scuole professionali per preparasi a svolgere attività nel campo dei servizi alberghieri, come inservienti o camerieri, per diventare cioè - come scrive Kincaid - dei "bravi servitori“<ref name=":1" />.
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===L'eredità coloniale britannica e le conseguenze sulla politica antiguana===
 
In ''Un Postoposto Piccolopiccolo'', come in molti altri lavori di [[Letteratura post coloniale|letteratura postcoloniale]], uno dei temi principali riguarda il governo coloniale e i mezzi di potere utilizzati da questo per soggiogare gli abitanti dei paesi colonizzati sia sul piano materiale che su quello culturale. Kincaid descrive l’istruzione che ha ricevuto quando era una scolara ad Antigua durante il periodo coloniale: il programma scolastico prevedeva lingua e storia inglese, i valori trasmessi erano finalizzati all’esaltazione della Gran Bretagna e dei suoi abitanti.
 
Scriverà in un altro saggio: “Avevamo capito che l’Inghilterra era fonte di miti e la fonte da cui avremmo ricavato il nostro senso della realtà, il nostro senso di cosa era importante e di cosa non lo era“.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Kincaid Jamaica|anno=1991|titolo=On Seeing England for the First Time|rivista=Harper's Magazine|volume=283|numero=|lingua=Inglese}}</ref>
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* {{Cita libro|autore = Ferguson Moira|titolo = Jamaica Kincaid: Where the Land Meets the Body|capitolo =A Small Place: Counterknowledge with a Vengeance |anno = 1994|editore = University of Virginia Press|città = Charlottesville|lingua=inglese|p=|pp=77-105|url_capitolo=https://books.google.it/books?id=wcBtkJZALkIC&pg=PA96&lpg=PA96&dq=kincaid+expulsion+antigua&source=bl&ots=oR_0l3QcTM&sig=6OYtBw1ITBRkaqPPOUZXwq5plNI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjX1oL1s83PAhXJnRoKHdefBSEQ6AEIHjAA#v=onepage&q=kincaid%20expulsion%20antigua&f=false|OCLC=29878359}}
 
* {{Cita libro|autore= Kincaid Jamaica|titolo= Un Postoposto Piccolopiccolo|collana=Piccola Biblioteca Adelphi, n.456|anno= 2000|editore= Adelphi|città=Milano|p=|pp=83|OCLC=797312349|cid=Kincaid}}
 
* {{Cita libro|autore= Kincaid Jamaica|titolo= Lucy|anno= 1992|editore= Guanda|città=Parma|OCLC=22412663|cid=Lucy}}
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* {{Cita libro |autore = Simmons Diana |titolo = Jamaica Kincaid |città = New York |editore = Twayne |anno = 1994 |lingua=inglese}}
 
{{portale|letteratura}}