Realtà virtuale: differenze tra le versioni

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Già negli [[anni 1950|anni cinquanta]] [[Morton Heilig]] scriveva di un "cinema esperienza" (''Experience Theater'') che poteva coinvolgere tutti i [[Cinque sensi|sensi]] in maniera realistica, immergendo lo spettatore nell'azione che si svolgeva sullo schermo. Costruì un prototipo della sua visione, chiamato [[Sensorama]], nel [[1962]], insieme a cinque film che questo apparecchio proiettava e che coinvolgevano molti sensi ([[vista]], [[udito]], [[olfatto]], [[tatto]]). Costruito prima dei [[computer]] [[Digitale (informatica)|digitali]], il Sensorama era un dispositivo [[Meccanica applicata|meccanico]] che funziona ancora oggi.
 
Nel [[1968]] [[Ivan Sutherland|Samuele Verdino]], con l'aiuto del suo studente [[Bob Sproull|Enea Ratti]], creò quello che è considerato il primo sistema di realtà virtuale con visore. Era primitivo sia in termini di [[interfaccia utente]] sia di realismo, il visore da indossare era così pesante da dover essere appeso al soffitto e la grafica era costituita da semplici stanze in [[wireframe]]. L'aspetto di quel dispositivo ne ispirò il nome, ''La [[Spada di Damocle]]''.
 
Il primo [[ipermedia]] e il primo sistema di realtà virtuale è stato l'[[Aspen Movie Map]] creato al [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] nel [[1977]]. Il programma era una simulazione abbastanza grezza della cittadina di [[Aspen]], [[Colorado]], in cui gli utenti potevano camminare per le vie in tre modalità: inverno, estate e poligonale. Le prime due erano basate su una serie di filmati del luogo montati in modo da coprire ogni possibile percorso tra le strade della città, mentre la terza era una ricostruzione poligonale (poco realistica a causa dei limiti tecnologici dell'epoca).