Defensor pacis: differenze tra le versioni

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Ecco espresso il principio della sovranità e rappresentatività popolare laddove precisa che il{{Citazione|legislatore umano è l'insieme dei cittadini|Marsilio da Padova, ''op.cit.'' |''legislatorem humanum solam civium Universitatem esse.''|lingua=La}} e lo pone come l'unico soggetto titolato a scegliere la forma politica dello Stato.
Lo Stato è concepito come prodotto umano, indipendentemente da premesse teologiche quali quelle del peccato o simili. La concezione dello Stato supera gli organismi politici particolaristici del [[Medioevo]] e se non riesce a conoscere la nozione della personalità giuridica dello Stato n'ène pone tuttavia le basi.
Dalla ''Comunitas Civium'' nasce la sovranità e la legge che è la funzione principale dello Stato. La legge {{Citazione|deve disciplinare gli atti civili umani secondo la legge [...]|Marsilio da Padova, ''op.cit.'' |''regulare debet actus civiles humanos et secundum regulam [...]''|lingua=La}}
Dalla ''Comunitas Civium'' nasce la sovranità e la legge che è la funzione principale dello Stato. La legge {{Citazione|deve disciplinare gli atti civili umani secondo la legge [...]|Marsilio da Padova, ''op.cit.'' |''regulare debet actus civiles humanos et secundum regulam [...]''|lingua=La}}
 
==Natura e fini del sacerdozio==
Nella seconda parte del ''Defensor Pacis'' Marsilio dedica al problema dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa ed alla sua risoluzione molte più pagine che nella prima parte. Se [[sacerdozio]] è considerato niente più che una parte dello Stato, una ''pars necessaria'', ma niente di più che la parte di un tutto, la legge divina è considerata come ''remedium'' al disordine ed alla corruzione spirituale derivante dal peccato: fine del sacerdozio è, dunque, la predicazione di questa legge divina che è in definitiva la legge evangelica.