Programma atomico sovietico: differenze tra le versioni
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Stalin replicò con apparente imperturbabilità al clamoroso annuncio di Truman e sul momento non fece domande, non chiese chiarimenti e si limitò ad augurare un "buon uso" della nuova arma, ma in realtà egli comprese subito la portata dell'evento e l'importanza potenzialmente decisiva di questa scoperta per l'equilibrio mondiale e per la sicurezza dell'Unione Sovietica che, nonostante la vittoria, usciva stremata e vulnerabile dalla seconda guerra mondiale di fronte alla straripante potenza economico-militare degli Stati Uniti<ref>G. Boffa, ''Storia dell'Unione Sovietica'', vol. 3, pp. 286-287.</ref>. Il dittatore decise di accettare la sfida e di non sottomettersi alla supremazia americana; egli la sera stessa dell'annuncio di Truman parlò con Molotov e apparve ben deciso a potenziare la ricerca nucleare sovietica e iniziare una vera "corsa contro il tempo" per recuperare a tutti i costi lo svantaggio. Subito dopo l'impressionante dimostrazione di forza del [[bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki]] del 6-9 agosto 1945, Stalin creò seduta stante un "Comitato statale per il problema N. 1" (che era la bomba atomica), a cui sarebbe presto stato aggiunto un "Comitato statale per il problema N. 2", che riguardava la progettazione e la costruzione degli armamenti, bombardieri e missili, per poter impiegare concretamente la bomba contro gli Stati Uniti<ref>A. Graziosi, ''L'URSS dal trionfo al degrado'', p. 51.</ref>.
=== Operazione Borodino ===
=== Personale coinvolto nel progetto ===
Stalin mise come capo amministrativo del programma nucleare sovietico [[Lavrentij Berija]], il capo della sicurezza di Stato, mentre come direttore scientifico il fisico
Il progetto iniziò nel villaggio di [[Sarov (Russia)|Sarov]], poco fuori [[Mosca (Russia)|Mosca]].
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