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Secolarizzato tra fine 1796 e inizio 1797, Lampredi tornò per poco tempo a Firenze, prima di stabilirsi a [[Roma]] al principio del 1798, in un momento storico che vide proclamata la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica romana]] il 15 febbraio. Nell'Urbe Lampredi, fervente repubblicano, frequentò i circoli letterari della città e diresse il principale dei giornali patriottici, il ''Monitore romano''.<ref name="Treccani"/>
Dalle colonne del giornale, Lampredi attaccò la politica del primo Consolato, denunciandone la corruzione dilagante. Critico nei confronti del governo repubblicano, Lampredi, che fu tra l'altro commissario straordinario nel Dipartimento del Tronto e, dal 18 maggio 1799, tribuno per il Dipartimento del Tevere (una carica destinata ad avere vita breve), scrisse per il ''Monitore'' fino al 18 settembre 1799. Caduta la Repubblica riparò in Francia trascorrendovi otto anni, il primo a [[Parigi]], dove non gli fu concessa l'autorizzazione a rimanere, i seguenti sei a [[Sorèze]], dove insegnò matematica e latino, e l'ultimo a [[Tours]].
== Note ==
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