Caffè Florian: differenze tra le versioni

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|data_fondazione = 1720
|luogo_fondazione = [[Venezia]]
|fondatori =
|nazione = ITA
|sede = [[Piazza San Marco (Venezia)|Piazza San Marco]]
|settore =[[pubblico esercizio]]
|prodotti = [[caffetteria]], [[thè]], gelati, vini, profumi per l'ambiente
|dipendenti =
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Nel 1858 la proprietà del Florian passò da Antonio Francesconi ai proprietari di uno dei caffè più in voga del tempo, il Caffè degli Specchi. I nuovi proprietari, Vincenzo Porta, Giovanni Pardelli e Pietro Boccanello, affidarono a Lodovico Cadorin il compito di dirigere i lavori di restauro del Caffè. Gli arredi del Florian non erano stati mai veramente rinnovati dall'ampliamento nel XVIII secolo ed erano in misere condizioni. Cadorin crea, quindi, un progetto di restauro complessivo e radicale degli spazi del caffè. Tra gli artigiani che collaborano ci sono Battistuzzi per le pitture decorative, Dal Tedesco per i rivestimenti lapidei, Monticelli per i tavolini in marmo, Penato per le dorature, Jacer per gli intagli in legno, Bassani per gli specchi e Beaufre e Faido per i putti reggi-lume a gas.<ref>Pastor, Barbara, e Andrea Libralesso, p. 54</ref>
 
Per la Sala Cinese, Cadorin sceglie uno stile {{cnCitazione necessaria|definito in seguito ''pompadour'' da Tommaso Locatelli}}. Le pitture e i motivi ornamentali sono di Antonio Pascuti, cui si deve la figura del cinese ricordata anche da [[Henri de Régnier]]<ref name="DL">{{Cita|De Laroche}}</ref>.
La Sala Orientale (sempre in stile ''pompadour'') è decorata da Giacomo Casa con pitture esotiche di donne amabilmente svestite ma sottilmente velate.
 
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{{Piazza San Marco}}
{{Portale|Veneto|Venezia}}
 
[[Categoria:Caffè storici di Venezia|Florian]]