Giuseppe Fenocchio: differenze tra le versioni

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A [[Pontremoli]], favorì l'accesso all'istruzione, in particolare potenziando il [[liceo classico]] vescovile, aperto agli alunni esterni e fu vicino ai problemi della popolazione che numerosa, in quegli anni, emigrò dalla [[Lunigiana]] alla ricerca di migliori condizioni di vita, portando in un trentennio la diocesi da oltre 70.000 a circa 37.000 abitanti, che egli visitò assiduamente, anche con viaggi all'estero. Partecipò al [[Concilio Vaticano II]] e ne curò la prudente attuazione nella vita ecclesiale diocesana. Numerose le lettere pastorali, specialmente su temi spirituali cristiani. Il 15 agosto [[1983]], per raggiunti limiti d'età, fu sostituito da mons. [[Bruno Tommasi]].
 
Ritornò ad abitare ad Albenga: il vescovo, mons. [[Alessandro Piazza (vescovo)|Alessandro Piazza]], lo designò suo vicario episcopale per la formazione permanente del clero e lo incaricò di numerosi impegni pastorali. Dopo la morte, fu sepolto nella [[Duomo di Pontremoli|chiesa cattedrale di Pontremoli]], per sua volontà: "ai piedi della Madonna del Popolo".
La comunità ecclesiale, lo ha onorato con una lapide marmorea nella [[chiesa di Santa Maria in Fontibus]], in Albenga e con un busto marmoreo, opera dell'artista [[Floriano Bodini]], nella chiesa cattedrale di Pontremoli.