Top model: differenze tra le versioni

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===L'era delle supermodelle===
Negli [[Anni 1970|anni settanta]] alcune modelle si distinguono dalle altre per una celebrità maggiore, il pubblico era in grado di riconoscerle subito tra le tante. Tra queste [[Jane Dickinson]], [[Cheryl Tiegs]] e [[Christie Brinkley]]. Solo negli anni Ottanta, però, le supermodel dominano l'immaginario collettivo, costituendo il canone di bellezza per eccellenza dell'epoca: la donna irraggiungibile, perfetta, dal fisico statuario. Tra queste erano sicuramente supermodelle [[Claudia Schiffer]], [[Paulina Porizkova]] e [[Cindy Crawford]]. Gli anni novanta saranno anche detti ''l'era delle supermodelle'', e il mondo dei media è dominato da questa ristretta cerchia di donne perfette. Tra queste figurano indubbiamente [[Linda Evangelista]], [[Naomi Campbell]] e [[Christy Turlington]]. [[Beverly Peele]], chiamata inizialmente "Baby Naomi" ha conquistato 250 copertine, ed è stata la prima modella di colore ad apparire sulla copertina di [[Mademoiselle Magazine]], nel [[1989]]. Sempre nello stesso periodo diventa supermodella anche [[Kate Moss]], caratterizzata tuttavia da un fisico molto più esile rispetto alle sue collegecolleghe.
 
===La fine di un'epoca===