Utente:Aramis74/Sandbox: differenze tra le versioni

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Il cliente è un dipendente con uno stipendio netto mensile di 1.500€
 
Nel seguente scenario simuleremo quanto metterannometterebbero in tasca il cliente dipendente, il falegname e lo Stato nel caso si optasse per l'evasione, conscegliesse il sistema vigentepagamento in Italia, ovvero senza la possibilità dinero poterscontato scaricarea qualsiasi1.300 spesa
{| class="wikitable"
! senza fattura
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|500 €
|}
Il cliente riceve dall'azienda uno stipendio lordo di 2.000€000 €. Avendo scelto il pagamento in nero, non potendopuò scaricare nulla, gli verranno trattenute in busta 500€500 € di IRPEF. Per cui riceve uno stipendio netto di 1.500€ con cui pagapagare il falegname 1.300 €.
 
In tasca rimarranno al cliente 200 €. Il falegname, non avendo pagato alcuna tassa, riceverà 1.300 € pulite. Lo Stato metterà in tasca i 500€ di IRPEF che ha trattenuto direttamente dalla busta del cliente / dipendente.
 
Se il cliente chiedesse la fattura al falegname, quindi decidesse di pagare a prezzo pieno 1.500 + IVA, otterremmo:
 
{| class="wikitable"
! con fattura
! Cliente
! Falegname
! Stato
|-
| ricavo iniziale
| 2.000 €
|1.500 €
|
|-
| spese deducibili
| 1.500 €
|
|
|-
| lordo
| 500 €
|1.500 €
|
|-
| IRPEF 25%
| -125 €
|<nowiki>-375 €</nowiki>
|500 €
|-
| netto
| 375 €
|1.125 €
|
|-
|spese indeducibili
| -300 € di IVA
|
|300 €
|-
| metto in tasca
| 75 €
|1.125 €
|800 €
|}
Come possiamo vedere, richiedendo il pagamento con fattura, il cliente scarica dal suo stipendio lordo di 2.000 € i 1.500 € di spese del falegname, pagando un IRPEF di soli 125€
 
Tuttavia deve ancora farsi carico dell'IVA, che di fatto annulla tutto il risparmio. Il cliente esce perdente e si ritrova in tasca solo 75€
 
Anche il falegname esce perdente, che pagando l'IRPEF mette in tasca solo 1.125 €
 
L'unico vincente è lo Stato che ha guadagnato da entrambi, portando a casa ben 800 €
 
== Apparentemente il contrasto di interessi non funziona ==
I sostenitori del contrasto di interessi asseriscono che l'esempio sopra riportato è fuorviante, perché nel momento in cui l'IVA viene esclusa dalle spese deducibili, non può essere considerato contrasto di interessi, perché è impossibile scaricare completamente le spese sostenute.
 
Riprendiamo l'esempio del falegname, in cui simuleremo ciò che i sostenitori definiscono il vero contrasto di interessi:
 
IVA 0% spostata all'interno dell'IRPEF
 
IRPEF 45% (ha assorbito l'IVA)