Combustibile solido secondario: differenze tra le versioni

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coordinato con interessante schema da gestione dei rifiuti:l'umido non va nel cdr!; formattato.
m Produzione: Sempre alternativo resta è l'ovvietà del C fossile è superflua in questo contesto
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'''La parte organica dei rifiuti''', eliminata dall'"ecoballa", può essere utilizzata per estrarre [[biogas]], [[combustibili]] solidi e liquidi, per un riutilizzo come [[compost]] fertilizzante o come materia prima per determinati cicli produttivi industriali (ad esempio il [[bioetanolo]]), oppure conferita direttamente in discarica (quest'ultima opzione andrebbe evitatata).
 
Al termine del processo di selezione '''il residuo secco combustibile''' dei rifiuti (cioè carta plastica ecc.) viene triturato e trasformato in combustibile (CDR) per la [[termovalorizzazione]] in appositi impianti [[inceneritore|inceneritori]] dotati di sistemi di recupero dell'energia prodotta dalla combustione ([[cogenerazione]]). Il CDR può essere bruciato anche in forni industriali di diverso genere non specificamente progettati a questo scopo, come quelli dei cementifici,<ref name=toz>Mario Tozzi, ''L'Italia a secco: la fine del petrolio e la nuova era dell'energia naturale'', Rizzoli, 2006.</ref> per i quali può essere un combustibile economicamente vantaggioso, ma contenente comunque alte percentuali di carbonio fossile (in quanto le plastiche derivano dal petrolio).
 
'''La parte secca dei rifiuti non adatta alla combustione''' (cioè gli inerti, vetro, macerie ecc.) e non recuperabile in altro modo, viene raccolta e accantonata; dopo essere stata raggruppata in unità di dimensioni e peso standard, e destinata alla [[discarica]] o al [[riciclaggio]].