Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni
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|nome = Giuseppe Garibaldi
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Il bastimento sbarcò i francesi a Costantinopoli e procedette per [[Taganrog]], importante porto russo sul [[Mar d'Azov]]. Qui in una locanda, incontrò un uomo detto il ''Credente'',<ref>Non è però del tutto escluso che tale definizione potesse avere a che fare anche con gli ideali della Massoneria che, del resto, Garibaldi abbracciò più tardi con forte convinzione.</ref> che espose a Garibaldi le idee [[Mazzinianesimo|mazziniane]].<ref>Si pensa che il ''Credente'' fosse il giornalista e scrittore [[Giovanni Battista Cuneo]], ma difficilmente poteva esserlo in quanto all'epoca era inquisito e non poteva percorrere certe rotte liberamente, l'incontro fra i due in ogni caso è documentato in seguito al tempo in cui Garibaldi si trovava in America, si veda fra gli altri: {{Cita|Scirocco|p. 20}}</ref> Le tesi di [[Giuseppe Mazzini]] sembrarono a Garibaldi la diretta conseguenza delle idee di Barrault ed egli vide nella lotta per l'Unità d'Italia il momento iniziale della redenzione di tutti i popoli oppressi. Quel viaggio cambiò la vita di Garibaldi; nelle sue ''Memorie'' scrisse: «Certo non provò [[Cristoforo Colombo|Colombo]] tanta soddisfazione nella [[scoperta dell'America]], come ne provai io al ritrovare chi s'occupasse della redenzione patria».<ref>Riportato in {{Cita|Scirocco|p. 18}}</ref>
=== Gli ultimi anni ===
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Garibaldi, pur ritenendo lecita l'uccisione di nemici in battaglia e traditori in [[Legge marziale|tempo di guerra]], a partire dal [[1861]] si batté per l'abolizione della [[pena di morte]], proponendo varie volte una legge che la abolisse del Codice penale vigente.<ref>[http://www.garibaldi200.it/index.asp?ideventi=352 ''Gli ideali di Garibaldi'']</ref>
Come detto, il generale fu un grande amante della natura<ref>[http://www.winetaste.it/giuseppe-garibaldi-il-rivoluzionario-ambientalista/ ''Giuseppe Garibaldi, il rivoluzionario ambientalista'']</ref> e degli animali, dei quali si volle circondare anche nella sua residenza di Caprera; questo grande amore si palesò quando nel 1871, anno nel quale Giuseppe Garibaldi, su esplicito invito di una nobildonna inglese, lady Anna Winter, contessa di Southerland, incaricò il suo medico personale, il dottor [[Timoteo Riboli]], con studio in Torino, al n.2 dell'attuale via Lagrange, di costituire una Società per la Protezione degli Animali, annoverando la signora Winter e Garibaldi come soci fondatori e presidenti onorari; oggi la società è nota come [[Ente Nazionale Protezione Animali]] (ENPA). Attualmente l'ENPA è il più antico e importante ente di protezione e salvaguardia animale in Italia. In seguito a queste riflessioni e azioni [[Animalismo|animaliste]], Garibaldi divenne quasi vegetariano in tarda età e rinunciò alla [[caccia]], che era stata una sua grande passione fin da giovane, in nome del rispetto della vita degli animali.<ref name="smith5">[[Denis Mack Smith]], ''Garibaldi'' (''Garibaldi. A Great Life in Brief'', 1956), trad. di G.E. Valdi, Ed. suppl. a ''[[Famiglia Cristiana]]'', 2001, cap. VI, p. 53.</ref><ref name="mannucci">Erica Joy Mannucci, ''[[La cena di Pitagora]]'', Carocci editore, Roma 2008, p. 103.</ref><ref name="manco">Citato in Franco Libero Manco, ''Biocentrismo. L'alba della nuova civiltà'', Nuova Impronta Edizioni, Roma 1999, pp. 202-203.</ref>
Un altro grande impegno dell'eroe dei due mondi, come accennato, fu quello per la pace tra i popoli: nonostante le numerose guerre, egli riteneva lecito usare la forza militare solo per liberare le nazioni e difendersi dai nemici, manifestando altrimenti una forte convinzione [[Pacifismo|pacifista]] e [[Umanitarismo|umanitaria]].<ref>Nunzio Dell'Erba, ''L'eco della storia: Saggi di critica storica: massoneria, anarchia, fascismo e comunismo'', Universitas Studiorum, 2013, pag. 20</ref>
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