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===Gli arresti===
Nel [[2007]], nonostante la capacità di cambiare radicalmente il proprio aspetto<ref name=":3"/>, Igor venne arrestato dalle autorità italiane per una serie di rapine fra [[Ferrara]] e [[Rovigo]], caratterizzate dall’uso di armi bianche come arco e coltello, per cui ha preferenza e che gli avevano fatto guadagnare nella zona il soprannome di ''ninja''<ref name=":2"/>. Presso il carcere di Rovigo si presentò alle autorità italiane con la falsa identità di Igor Vaclavic, evitando così l’estradzionel’estradizione<ref name=":3"/>. Scarcerato nel [[2010]] riprese l’attività criminale e sembra si sia anche dedicato all’attività di [[gigolò]]<ref name=":1"/>. Venne nuovamente arrestato sebbene, inseguito dalla polizia, si sia nascosto per ore in un canale respirando da una canna<ref name=":2"/>. Il 4 novembre [[2011]] il procuratore capo di Ferrara firmò un decreto di espulsione ma in assenza di una identificazione certa e non essendo stato riconosciuto dalla [[Russia]] (di cui si era detto cittadino) rimase nel carcere dell’Arginone fino al rilascio anticipato, nel [[2015]]. Di nuovo inviato al CIE, anche questa volta non venne espulso<ref name=":4"/>.
In carcere mantenne un comportamento esemplare, allenandosi (secondo il compagno di cella si svegliava alle 6 ed eseguiva 12 sessioni da mille addominali. Quando aveva i crampi chiedeva di legargli le gambe al letto così che potesse continuare)<ref name=":1"/> e guardando cartoni animati (che il padre durante l’infanzia gli vietava di vedere), tanto che lo stesso cappellano del carcere, per cui faceva il chierichetto, testimoniò in favore della sua riabilitazione.
La famiglia (madre, sorella e due fratelli), rimasta in Serbia e con cui Igor si è tenuto in contatto, non ha aiutato le indagini<ref>http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13293542/igor-il-russo-budrio-telefonate-mute-madre-aiuto-famiglia-latitanza.html</ref>.