Danilo Montaldi: differenze tra le versioni

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Partecipa sin da giovane alla vita politica locale.
 
Nel 1944 entra nel [[Fronte della gioventù per l'indipendenza nazionale e per la libertà|Fronte della Gioventù]], organizzazione promossa dai comunisti, e partecipa alla [[Resistenza italiana]] svolgendo attività di propaganda clandestina. Alla fine della guerra si iscrive al [[Partito Comunista Italiano|PCI]], ma già nel 1946, in disaccordo con la politica di unità nazionale, esce dal partito. Da questo momento Montaldi intraprende un percorso che lo porterà, nel corso degli anni successivi, a entrare in collegamento con numerosi gruppi della sinistra radicale internazionale – tra gli altri, il ''[[Partito comunistaComunista internazionalistaInternazionalista]]'', il gruppo francese di ''[[Socialisme ou Barbarie]]'', l'olandese ''Spartakus'' – con i quali collaborerà intensamente, pur senza mai aderirvi. Nel 1957 fonda a [[Cremona]], insieme ad alcuni amici, il ''Gruppo di Unità Proletaria'', che si propone di svolgere attività di propaganda e agitazione socialista rivoluzionaria nella provincia.<br />
Frattanto Montaldi, che nel 1946 aveva abbandonato il liceo, aveva sviluppato interessi intellettuali originali, all'incrocio tra storiografia, sociologia e politica. Aveva inoltre cominciato a collaborare con alcune delle principali riviste – «Discussioni», «Nuovi Argomenti», «Ragionamenti», «Opinione», «Passato e Presente» – che, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, diedero voce alle istanze di libertà e di rinnovamento della cultura italiana di sinistra in polemica con quelle che venivano considerate le degenerazioni della cultura di partito. Tali collaborazioni porteranno Montaldi a intrecciare rapporti con gli intellettuali più impegnati nel dibattito politico e culturale che animava allora la sinistra.