Satyajit Ray: differenze tra le versioni

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Attingendo agli appassionati frequentatori della ''Calcutta Film Society'', Ray riunisce intorno a sé un'équipe sperimentale tra cui figurano il cameraman Subrata Mitra e il direttore artistico Bansi Chandragupta, qui alla loro prima esperienza cinematografica ma che raggiungeranno in seguito i più alti riconoscimenti nei loro campi. Anche il cast è essenzialmente composto da amatori e le riprese iniziano nel 1952, completamente autofinanziate. Ray spera che il materiale delle prime riprese sarà sufficiente per trovare degli sponsor, ma non è così. Le riprese di ''Pather Panchali'' si protraggono dunque per un tempo eccezionalmente lungo, quasi tre anni, con dei ciak saltuari, secondo le disponibilità finanziarie di Ray e del direttore di produzione Anil Chowdhury. Finalmente nel 1955 un prestito del governo del Bengala Occidentale permette di portare a termine l'opera. La critica è molto favorevole e ottiene anche un gran successo di pubblico oltre ad una buona diffusione in India e all'estero. Durante il montaggio Ray subisce le pressioni dei finanziatori che vorrebbero modificare la sceneggiatura e avere un finale positivo in cui la famiglia di Apu ottiene una possibilità di riscatto<ref name="set1">{{cita|Seton|p. 95.}}</ref>.
Tuttavia Ray rifiuta sempre qualunque ingerenza al punto che, pur portando a termine il finanziamento, il governo censurerà inizialmente l'opera rea di mostrare una povertà troppo abietta<ref>{{cita web|url=http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-80f06466-01d6-407c-8a45-a1370cfda62f.html|titolo=Scheda di Fuori Orario|accesso=30 giugno 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304211408/http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-80f06466-01d6-407c-8a45-a1370cfda62f.html|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>
 
Quando Ray mostra una scena del film a [[John Huston]], arrivato in India per i sopralluoghi di ''[[L'uomo che volle farsi re (film)|L'uomo che volle farsi re]]''<ref>Sebbene il film sia uscito solo nel 1975, Huston aveva pianificato il film fino dai primi anni 1950 con [[Humphrey Bogart]] e [[Clark Gable]] nei ruoli che saranno di [[sean Connery]] e [[Michael Caine]].</ref>, l'entusiasmo di quest'ultimo si rivela ancora più prezioso degli incoraggiamenti di Renoir. Si tratta infatti di una delle scene più memorabili del film, quella della visione di Apu e della sorella a bordo del treno che attraversa la campagna, l'unica d'altronde che Ray era riuscito a montare a causa delle ristrettezze del budget. Huston avverte allora Monroe Wheeler del [[Museum of Modern Art]] di [[New York]] che un grande talento sta nascendo. In India le reazioni sono entusiastiche: il ''Times of India'' scrive che "è assurdo confrontarlo con qualunque altro film indiano [...] ''Pather Panchali'' è cinema puro"<ref name="set1"/>. In Gran Bretagna [[Lindsay Anderson]] scrive un articolo di elogio<ref name="set1"/>, ma non tutti fanno apprezzamenti, sembra infatti che [[François Truffaut]] avesse dichiarato al proposito: "non voglio vedere un film di gente di campagna che mangia con le mani"<ref name=filmifunda>{{cita web
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Dopo la guarigione, ma comunque sotto restrizioni di carattere medico, Ray realizza ancora tre film. Girati essenzialmente in interni, hanno uno stile decisamente differente dalla produzione precedente: molto più parlati, sono generalmente considerati come inferiori agli altri. Il primo, ''Ganashatru'' (''[[Nemico pubblico (film 1989)|Nemico pubblico]]''), è un adattamento della pièce di [[Henrik Ibsen]] ''Un nemico del popolo'' ed è considerato come il meno riuscito<ref>{{cita|Das Gupta|p. 134.}}</ref>. Nel 1990 ritrova parte della sua forma con ''Shakha Proshakha'', la storia di un anziano che dopo una vita onesta scopre la corruzione delle figlie e trova conforto solo in compagnia del quarto figlio, malato di mente<ref>{{cita|Robinson 2003|p. 353.}}</ref>. Nel 1991 Ray dirige il suo ultimo film, ''Agantuk'' (''[[Lo straniero (film 1991)|Lo straniero]]''): la visita improvvisa di uno zio alla nipote che lo aveva perso di vista da molto tempo genera sospetti sulla sua identità e solleva domande sulla natura della [[civilizzazione]].
 
Nel 1992 la salute di Ray si deteriora ulteriormente a causa di complicazioni cardiache. Il 30 marzo, meno di un mese prima della propria morte, riceve in ospedale il Premio Oscar alla carriera "a riconoscimento della sua rara maestria nell'arte del cinema e per il suo punto di vista profondamente umanitario che ha avuto un'indelebile influenza sui registi e sul pubblico di tutto il mondo<ref>{{cita web|url=http://aaspeechesdb.oscars.org/ics-wpd/exec/icswppro.dll?AC=PREV_RECORD&XC=/ics-wpd/exec/IcsWPPro.dll&BU=http%3A%2F%2Faaspeechesdb.oscars.org%2Findex.asp&TN=AAtrans&SN=AUTO14053&SE=2537&RN=1&MR=0&TR=0&TX=1000&ES=0&CS=1&XP=&RF=WebReportList&EF=&DF=WebReportOscars&RL=0&EL=0&DL=0&NP=255&ID=&MF=oscarsmsg.ini&MQ=&TI=0&DT=&ST=0&IR=0&NR=0&NB=0&SV=0&SS=0&BG=ffffff&FG=000000&QS=&OEX=ISO-8859-1&OEH=ISO-8859-1|titolo=Discorso di accettazione|accesso=5 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref>". Muore il 23 aprile 1992.
 
== Estetica e stile cinematografico ==