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La [[Consacrazione|dedicazione]] della chiesa ai santi [[san Defendente|Defendente ]] e [[san Rocco|Rocco]] è fatta risalire, o all'anno della sua costruzione [[1471]], o all'epidemia di [[peste]] che colpì la [[Val Seriana]] nel [[1477]]<ref>{{cita web|url=https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-13-bergamo/citta-2227-clusone/7216-chiesa-di-san-defendente/notizie-storiche#tab|titolo=Notizie storiche - Chiesa san Defendente (Clusone)|editore=Necrologie - repubblica.it|accesso=7 giugno 2018}}</ref>. I due [[santo|santi]] sono i [[patrono|patroni]] protettori dalle epidemie; a questi due santi si rivolsero costantemente i cittadini [[Clusone|clusonesi]] per scampare al pericolo del [[peste|morbo]]. Per ringraziarli della protezione ottenuta, i cittadini fecero costruire questa chiesa come [[ex voto]] e fin da subito le sue pareti cominciarono ad accogliere immagini dei santi più venerati e invocati dagli abitanti; vi troviamo riprodotti nelle iscrizioni degli [[ex voto]] sotto le immagini votive nomi di note famiglie cittadine, alcune delle quali figuravano tra i membri della ''Confraternita dei santi Defendente e Rocco'' che faceva capo a questa chiesa fin dalla fondazione. Nella [[Visita pastorale|visita apostolica]] del cardinal [[Federico Borromeo|Borromeo]] nel [[1575]], la chiesa viene definita ''Oratorio quasi Campestre'', a significare che si trovava nel [[contado]], fuori dal centro cittadino che ospitava il polo religioso, civile e manifatturiero. Questo non significa che l’area non avesse rilevanza. La chiesa sorgeva proprio fuori dalle [[Mura (fortificazione)|mura difensive]] e dalla porta di ''Cima Clusone'', poi diventata porta San Defendente, e si configurava come un umportante luogo di fede sull’asse viario da cui entravano e uscivano mercanti, militari, pellegrini e cittadini di [[Clusone]].<ref>{{cita web|url=https://www.artesacraclusone.it/san-defendente/|titolo=San Defendente|editore=Arte Sacra Clusone|accesso=7 giugno 2018}}</ref>
 
Con il decreto del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]] del 25 aprile [[1806]] la [[confraternita]] di san Rocco e san Defendente che gestiva la chiesa, venne abolita ed essa, rimasta di proprietà della parrocchia fu chiusa al culto. Il 3 giugno [[1809]] fu venduta al [[demanio]] che la adibì a [[polveriera]] e a deposito. Nel [[1863]] fu riaperta al culto per un breve periodo di tempo, poi la chiesa fu nuovamente chiusa, cadendo nell'abbandono con gravi danni alla struttura agli affreschi interni ed esterni.
 
Acquistata nel [[1878]] dall'arciprete Rizzoli, la chiesa di san Defendente ebbe una serie di opere di restauro strutturale, anche con la dotazione di un nuovo campanile; venne riaperta al culto nel [[1894]]. Dopo il [[1904]] venne nuovamente abbandonata, riaprendo solamente nell'agosto [[1971]], in seguito a dei lavori di restauro.
 
Tra il [[1995]] e il [[2004]] ulteriori restauri, interni ed esterni, hanno portato alla luce altri affreaschi risalenti ai secoli [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo|XVI]].