Muqata'a: differenze tra le versioni

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La Muqāṭaʿa è stato il luogo nel quale ʿArafāt ha vissuto, come confinato, gli ultimi anni di vita e il suo luogo di sepoltura. Consta di diversi complessi abitativi fra cui, oltre al palazzo presidenziale con lo studio personale, un edificio destinato alla ''Intelligence generale'' ed uno a quella militare, un edificio adibito alla sicurezza nazionale e la cosiddetta ''Forza 17'' (strutturata in un'ala dell'edificio destinato all'''intelligence generale''). È dotata anche di un eliporto.
 
Yāsser ʿArafāt fu costretto al confino alla Muqāṭaʿa dal governo [[israele|israeliano]] guidato da [[Ariel Sharon]] il [[3 dicembre]] [[2001]], in risposta ad attentati compiuti a [[Gerusalemme]] ed [[Haifa]] che tornarono ad infiammare il [[conflitto israelo-palestinese]]. Poco più di nove mesi dopo, fra il [[18 settembre|18]] e il [[21 settembre]] del [[2002]] - dopo un nuovo grave attentato a [[Tel Aviv]] - i corazzati e i blindati israeliani penetrarono nel recinto della Muqāṭaʿa, iniziandone l'opera di demolizione.
 
La roccaforte del leader palestinese - luogo di pesanti attacchi nei mesi successivi all'azione del 2002 - è tornata alla ribalta della cronaca lo scorso [[29 ottobre]] quando ʿArafāt ha potuto lasciare il suo luogo di confino per recarsi a [[Parigi]], ospedale militare di Percy, per vivere i suoi ultimi giorni di vita.