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La sindrome di Pfeiffer è una [[craniostenosi]] associata a una mutazione del [[gene]] FGPR. Le [[suture del cranio]] che si fondono in questa sindrome sono quelle coronali e a volte sagittali. Colpisce 1 su 100.000 nati<ref name=Vog2006>{{cita giornale|autore=Vogels, A., & Fryns, J. P. |titolo=Pfeiffer syndrome |giornale=Orphanet J Rare Dis |volume=1 |numero= |pp=19 |anno=2006 |pmid=16740155 |doi=10.1186/1750-1172-1-19 |url=http://ojrd.biomedcentral.com/articles/10.1186/1750-1172-1-19 |pmc=1482682}}</ref> e comprende diversi tipi a seconda del tipo di gene FGPR.
==Storia==
La sindrome prende il nome da Rudolf Arthur Pfeiffer (1931-2012)<ref>{{cita web|url=http://www.whonamedit.com/synd.cfm/3477.html|titolo=Pfeiffer's syndrome (Rudolf Arthur Pfeiffer)|autore=Whonamedit?|accesso=22 agosto 2018}}</ref>. Nel 1964, Pfeiffer descrisse otto individui in tre generazioni di una stessa famiglia che presentavano anomalie a testa, mani e piedi ([[acrocefalosindattilia]]) che erano state ereditate secondo un [[Dominanza_(genetica)#Ereditarietà_autosomica_dominante|modello autosomico dominante]]<ref name=Vog2006/><ref name="pmid8434615">{{cita giornale| autore=Cohen MM| titolo=Pfeiffer syndrome update, clinical subtypes, and guidelines for differential diagnosis | giornale=Am J Med Genet | anno= 1993 | volume= 45 | numero= 3 | pp= 300–7 | pmid=8434615 | doi=10.1002/ajmg.1320450305 | pmc= }}</ref><ref name="pmid14316612">{{cita giornale|autore=Pfeiffer RA |titolo=Dominant erbliche Akrocephalosyndaktylie |lingua=DE|giornale=Zeitschrift für Kinderheilkunde |volume=90 |numero= |pp=301–320 |anno=1964 |pmid=14316612 |doi=10.1007/BF00447500}}</ref>.
==Segni e sintomi==
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===Classificazione===
La classificazione clinica più ampiamente accettata della sindrome di Pfeiffer è stata pubblicata da M. Michael Cohen nel 1993<ref name=Vog2006/><ref>{{cita web |url=https://rarediseases.info.nih.gov/gard/7380/pfeiffer-syndrome/resources/9 |titolo=Pfeiffer syndrome: Symptoms |autore=National Institutes of Health, Genetic and Rare Diseases (GARD) Information Center |data=1 aprile 2016 |accesso=22 agosto 2018}}</ref> Cohen ha suddiviso la sindrome in tre tipi possibilmente sovrapposti<ref name="pmid8434615"/>:
* Il tipo 1, noto anche come ''sindrome di Pfeiffer classica'', include craniostenosi e un'alterazione della crescita scheletrica della faccia mediale. Questo tipo è ereditato secondo un [[Dominanza_(genetica)#Ereditarietà_autosomica_dominante|modello autosomico dominante]]. La maggior parte delle persone con sindrome di Pfeiffer di tipo 1 ha un'intelligenza nella norma e una durata della vita normale.
* Il tipo 2 presenta un cranio a forma di quadrifoglio (''Cloverleaf skull'' o ''Kleeblattschädel'') a causa di un'estensiva fusione delle ossa craniche e di una grave proptosi. Questo tipo si presenta sporadicamente (cioè non sembra essere ereditato), ha una prognosi infausta e una grave compromissione neurologica, generalmente con morte precoce.
* Il tipo 3 include craniostenosi e grave proptosi. Anche questo tipo si presenta sporadicamente (cioè non sembra essere ereditato), ha una prognosi infausta e una grave compromissione neurologica, generalmente con morte precoce.
==Trattamento e prognosi==
Il principale problema è la fusione precoce del cranio, che può essere corretta con una serie di procedure chirurgiche, spesso entro i primi tre mesi dalla nascita. Gli [[interventi chirurgici]] successivi sono necessari per correggere le deformità respiratorie e facciali.
I bambini con sindrome di Pfeiffer di tipo 2 e 3 "hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi neurologici e una ridotta aspettativa di vita" rispetto ai bambini con sindrome di Pfeiffer di tipo 1, ma se trattati, possono verificarsi esiti favorevoli<ref name="pmid9475589">{{cita giornale|autore=Robin NH |autore2=Scott JA |autore3=Arnold JE |autore4=Goldstein JA |autore5=Shilling BB |autore6=Marion RW | titolo=Favorable prognosis for children with Pfeiffer syndrome types 2 and 3: implications for classification | giornale=Am J Med Genet | anno= 1998 | volume= 75 | numero= 3 | pp= 240–244 | pmid=9475589 | doi= 10.1002/(sici)1096-8628(19980123)75:3<240::aid-ajmg2>3.3.co;2-c| pmc= }}</ref>. Nei casi più gravi, le complicanze respiratorie e neurologiche portano a morte prematura.
==Note==
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