Fiorano Modenese: differenze tra le versioni
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'''Fiorano Modenese''' (''Fiurân'' in [[dialetto modenese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:17005}} abitanti della [[provincia di Modena]], in Emilia-Romagna, situato a sud del capoluogo.
Il comune fa parte dell'[[Unione dei comuni del Distretto ceramico|Unione dei Comuni del Distretto Ceramico]] insieme
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
=== Preistoria e storia antica ===
Negli [[anni 1940|anni quaranta]] [[Fernando Malavolti]] condusse gli scavi in località Fornaci Carani che permisero la scoperta di un importante insediamento neolitico che ha dato il nome alla fase più antica del [[neolitico in Italia]] per quanto riguarda l'Emilia centrale: la ''Cultura di Fiorano''<ref name=messoriventuriarcheo>{{Cita libro|titolo= Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|autore = Gianna Dotti Messori|autore2 = Alberto Venturi|altri = con le fotografie di Beppe Zagaglia|città = Fiorano Modenese|anno = 2001|capitolo=Archeologia|pp=43-48}}</ref>. I resti dell'insediamento neolitico si trovarono
Presso Cave Cuoghi tra il 1967
A Fiorano Modenese la presenza di una civiltà [[Terramare|terramaricola]] nei pressi del torrente Corlo è testimoniata dai rinvenimenti di Fernando Malavolti nel [[1946]] nella proprietà Ravazzini di un consistente giacimento archeologico, spesso circa due metri<ref name=messoriventuriarcheo/>.
A seguito della fine della civiltà delle [[terramare]] intorno al 1150 a.C., il territorio modenese assiste a un forte tracollo demografico, nonostante la sopravvivenza di piccoli villaggi isolati. Gli abitati
La conflittualità nel
In corrispondenza dell'apice di prosperità dell'[[Etruria Padana]], quello che era
Gli irriducibili Galli Boi insieme
Nel [[183 a.C.]] fu fondata ''Muthina'' e il suo territorio fu assegnato a
Con la romanizzazione della Gallia Cisalpina la popolazione locale di madre lingua celtica iniziò ad apprendere e parlare il latino, dando vita alla famiglia linguistica delle [[lingue Gallo-Romanze]], ossia lingue romanze aventi un substrato celtico, come il francese e le lingue parlate in Piemonte, Lombardia, Emilia, e Romagna.
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=== Medioevo ===
Una necropoli longobarda del [[VI secolo]] fu rinvenuta nel 1966 presso la cava di argilla nell'ex-fornace Ape<ref name=messoriventuriarcheo/>. La necropoli conteneva diverse tombe ma alcune furono scavate clandestinamente o distrutte e si riuscì a recuperare integralmente solo la tomba di una donna ora esposta al Museo della Ceramica di Fiorano nel [[Castello di Spezzano]]. La tomba era stata costruita con mattoni e tegole; all'interno si trovava il corredo costituito da una fibula d'argento dorato con castoni in [[granato]]
In epoca Carolingia, è documentata storicamente la corte regia di Camiazzo o Campomiliazzo (''Campus Miliatus''), con la Pieve di S.Pietro, appartenuta al pronipote di [[Carlo Magno]] e figlio di [[Lotario I]]: l'imperatore [[Ludovico II il Giovane]] che la diede in dote alla moglie [[Engelberga d'Alsazia]] il 5 ottobre 851<ref name=messoriventuriarcheo/><ref name=guidobucciardi>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Fiorano nell'alto medioevo |pp = 1-22 }}</ref>. La corte si trovava presso l'attuale quartiere Cameazzo<ref name=messoriventuriarcheo/>.
Engelberga nel marzo [[877]] fece testamento e dispose che tutte le sue sostanze sia presenti
Berta, figlia del re d'Italia [[Berengario I]], divenne badessa di San Sisto verso il 914,
Tra l'862
Per merito del vescovo di Modena Ingone, verso il 1030, nacque la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista dentro la cinta muraria del castello con relativa torre campanaria
=== Da Matilde di Canossa ai comuni ===
Alla morte della madre [[Beatrice di Lotaringia|Beatrice di Lorena]], avvenuta nel 1076, [[Matilde di Canossa]] entrò in possesso di un vasto territorio che comprendeva anche Fiorano. Il 2 marzo 1108 la contessa Matilde di Canossa in persona si trovava presso il castello di Fiorano nonostante questo fosse di proprietà del vescovo di Modena<ref name=guidobucciardi2>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Da Matilde di Canossa ai comuni |pp = 23-35 }}</ref>. Il vescovo aveva l'onore di accoglierla insieme
Dopo la morte della contessa Matilde, la compagine dei suoi
=== Prima signoria dei Pio ===
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Il 15 ottobre [[1309]] Egidio Pio vendette il castello di Fiorano e tutti i possedimenti ai nobili di Sassuolo: Francesco detto Sassolo Della Rosa, Azzo Della Rosa e Obizzo Della Rosa<ref name=guidobucciardi3 />. A quest'epoca il castello di Fiorano aveva un'unica cinta di mura, circondante la spianata del colle e racchiudente l'antica torre quadrilatera merlata<ref name=guidobucciardi4>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = I nobili della Rosa |pp = 51-77 }}</ref>. La cinta muraria racchiudeva anche la chiesa di San Giovanni Battista con annesso campanile, sagrato e canonica. Vi erano inoltre varie torri-case in cui risiedevano i signori del castello, tutte sulle mura. I nobili Della Rosa completarono entro l'autunno del 1312 le fortificazioni del castello aggiungendo un forte baluardo con torre circolare, munito di balestriere e coronato di piattaforma merlata nell'angolo nord-est delle mura<ref name=guidobucciardi4 />.
Nella notte del 16 giugno 1325 [[Francesco dei Bonacolsi]], figlio di [[Rinaldo dei Bonacolsi]] detto "Passerino" e capitano di Modena, mosse il suo esercito verso Fiorano. All'alba del 17 giugno [[1325]] comparvero a Fiorano le prime cavallerie e poi arrivò il grosso dell'esercito con l'intento di conquistare il castello che, essendo ben difeso, non cadde e la guerra si trasformò in assedio<ref name=guidobucciardi4 />. Francesco dei Bonacolsi non si limitò alla guerra d'assedio ma mise in campo ogni genere di brutalità potesse indurre gli abitanti alla resa e così furono distrutti i campi di frumento prossimi alla maturazione, tagliate le viti, saccheggiate le abitazioni e poi distrutte, rovinati e riempiti di terra i pozzi d'acqua
Rinaldo dei Bonacolsi tenne per poco il dominio di Sassuolo, Fiorano e Montegibbio perché Versuzio Lando, condottiero delle truppe pontificie,
Il 3 luglio 1354 ebbe inizio l'assedio del castello di Fiorano da parte delle milizie dell'arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]] che era presidiato dai nobili Della Rosa coi loro mercenari e dai fioranesi<ref name=guidobucciardi5>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Della Rosa, Visconti ed Estensi |pp = 78-91 }}</ref>. Mentre durava l'assedio un nugolo di guastatori saccheggiava, incendiava, distruggeva quanto v'era nei borghi e nelle campagne ripetendo le atrocità commesse 29 anni prima da Passerino dei Bonacolsi<ref name=guidobucciardi5 />. I difensori del castello sperarono di poter vincere la battaglia quando parte dell'esercito attaccante si ritirò per conquistare i castelli di Spezzano e Nirano ma la speranza non durò a lungo poiché quei castelli si arresero subito e l'esercitò si ricompattò rapidamente<ref name=guidobucciardi5 />. I difensori esausti
Sia ai nobili Della Rosa
Alla morte di Giovanni Visconti, avvenuta il 5 ottobre 1354, la signoria di Milano fu suddivisa tra i suoi tre nipoti. A [[Matteo II Visconti]] spettò anche Bologna e quindi i castelli conquistati nelle colline modenesi tra cui Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />. Bologna e le sue dipendenze erano governate da Giovanni Visconti da Oleggio che però nel 1355 tradì il suo signore e si rese padrone indipendente di tutto il bolognese stringendo alleanza con [[Aldobrandino III d'Este]]<ref name=guidobucciardi5 />.
[[File:Angolo nordest-castello di spezzano.jpg|miniatura|Il [[Castello di Spezzano]].]]
Il 16 maggio 1355 un esercito [[este]]nse conquistò in due giorni il castello di Nirano<ref name=guidobucciardi5 />. Passò quindi alla conquista del castello di Spezzano il 19 maggio 1355 che però resistette per quindici giorni nonostante i rinforzi inviati da Giovanni Visconti da Oleggio. Il 4 giugno 1355 Matteo II Visconti inviò un forte esercito composto da truppe milanesi e modenesi che riuscirono a mettere in fuga l'esercito estense, e cacciandoli anche da Nirano, mantenendo così il dominio di Matteo II sul territorio di Fiorano<ref name=guidobucciardi5 />.
Il 26 settembre 1355 morì [[Matteo II Visconti]]
I Della Rosa corruppero il custode del castello in modo che lasciasse aperta e sguarnita la porta del castello di Fiorano e aperta e sguarnita anche la torre alle tre di notte del 13 settembre 1355<ref name=guidobucciardi5 />. Fu così che i Della Rosa riuscirono a penetrare con il loro esercito il castello
[[Bernabò Visconti]] voleva vendicarsi dei nobili di [[Sassuolo]] e quindi inviarono [[Galasso I Pio]] nell'anno 1357 con duemila [[Barbuta|barbute]] e molti fanti per danneggiare tutta l'area di dominio sia dei Della Rosa
Nel 1373 ripresero le ostilità tra gli Este
=== Primo dominio estense ===
Il marchese [[Niccolò III d'Este]] decise di rendere Sassuolo una podesteria a cui furono assoggettati tutti i comuni di Francesco della Rosa e quindi anche Fiorano; come podestà scelse Nascimbene Grassaleoni<ref name=guidobucciardi6>{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Primo dominio estense |pp = 92-104 }}</ref>. A partire dal 14 novembre 1432 il governatore di Fiorano divenne Iacopo Giglioli, segretario di Niccolò III, che tuttavia fu rimosso il 17 gennaio 1434
Dopo la morte di Niccolò III, Fiorano passò al figlio naturale [[Leonello d'Este]] fino alla morte il 1º ottobre 1450. A Leonello successe il fratello [[Borso d'Este]] che fu l'ultimo marchese di Ferrara e primo duca di Ferrara, Modena e Reggio. Borso fece edificare un palazzo nel 1458 nel castello di Sassuolo e fece anche dipingere stanze e logge da celebri pittori modenesi. Tra questi vi era anche [[Bartolomeo degli Erri]] che lo storico Guido Bucciardi ritiene<ref name=guidobucciardi6 /> dipinse anche l'arcata sovrastante la porta di accesso al castello di Fiorano con l'effigie della beata vergine con in braccio il bambino Gesù, seppur senza documenti a sostegno, sotto l'incarico del duca Borso e su preghiera dei fioranesi, nello stesso anno 1460 in cui dipinse a Sassuolo. Altri storici come Carlo Malmusi ipotizzano che il dipinto fosse stato fatto da Angelo Calori oppure da [[Agnolo degli Erri]] fratello di Bartolomeo.
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Sotto la signoria di Ercole Pio, nella notte tra il 7 e l'8 febbraio 1558 Fiorano viene incendiato dalle truppe spagnole e dalla distruzione si salvò ancora miracolosamente l'immagine della Beata Vergine<ref name="guidobucciardi7" />.
Ad Ercole Pio succedette il figlio [[Marco III Pio di Savoia]] quando aveva appena tre anni di vita e perciò il padre dispose che fino ai vent'anni fosse sotto la tutela dello zio Enea Pio. Appena ventenne, Marco, sposò [[Clelia Farnese]]
Il 30 giugno 1609 il duca di Modena [[Cesare d'Este]] pagò 215.000 [[Scudo (moneta)|scudi romani]]
=== Secondo dominio estense ===
Nel 1630 la [[Peste del 1630|peste]] che colpì la
Il duca Francesco I infeudò il territorio di Fiorano al marchese Alfonso Coccapani il 27 maggio 1651, il quale
=== Il feudo Coccapani ===
[[File:Filippo Antonio Coccapani.png|miniatura|verticale|Dipinto su tela del marchese Filippo Antonio Coccapani feudatario di Spezzano e Fiorano dal 1653 al 1723.]]
Alfonso Coccapani prese formalmente possesso di Fiorano all'inizio di giugno 1651. Spezzano rimase il capoluogo del marchesato, nonché residenza del governatore o [[podestà (medioevo)|podestà]] o commissario agli ordini del marchese e che lo rappresentava tanto nell'amministrazione civile che in quella giudiziale. Alfonso ampliò le milizie fioranesi e le divise in quattro squadre<ref name="guidobucciardi9">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Il feudo Coccapani |pp = 167-204 }}</ref>. Vietò inoltre molti giochi pericolosi, tenendo per
Sabato 15 marzo 1670 alle ore quattordici, mentre il [[Santuario della Beata Vergine del Castello|santuario]] era già gremito di fedeli, durante l'accensione delle candele venne per errore appiccato il fuoco all'altare che si diffuse presto a tutto il santuario<ref name="guidobucciardi9" />. Quando le fiamme si spensero, l'immagine della Beata Vergine si era nuovamente salvata da un altro incendio.
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I duchi di Modena bevevano il vino delle colline modenesi, specialmente quello di Fiorano<ref name="guidobucciardi9" />. Il 28 agosto 1677 un proclama ducale ordinava a tutti i sudditi di Fiorano e Spezzano, che avessero intenzione di vendere dell'uva, di recarsi alla Cantina Ducale per notificare la quantità e la qualità del loro prodotto così da consentire agli ufficiali della Cantina di garantirsi l'uva migliore per la produzione del vino ducale<ref name="guidobucciardi9" />.
Quando Filippo Antonio Coccapani morì il 5 marzo 1723 Fiorano passò quindi al figlio Luigi che lo mantenne fino alla sua morte nel 1755<ref name="guidobucciardi9" />. A Luigi succedette il figlio Lodovico Coccapani, ultimo feudatario di Fiorano. Il 4 ottobre 1796 [[Napoleone Bonaparte]], dal suo quartier generale di Milano, notificava che i modenesi
La chiesa parrocchiale di Fiorano fu riedificata tra il 1744
=== Storia contemporanea ===
Tra l'[[XIX secolo|Ottocento]]
Dal 1810, e per quasi cinquant'anni, tutta l'area di Fiorano viene accorpata al comune di Sassuolo<ref name=messoriventuristoria/>.
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Con il decreto dittatoriale di [[Luigi Carlo Farini]] del 27 dicembre 1859 Fiorano riacquista la propria autonomia comunale<ref>[[S:it:Decreto del 27 dicembre 1859, n. 79]] con il quale Fiorano riacquista la propria autonomia da Sassuolo</ref>. Il primo consiglio comunale si tenne il 23 marzo 1860<ref name=messoriventuristoria/> e la prima giunta il 28 marzo 1860<ref name="guidobucciardi11">{{Cita libro |titolo = Fiorano nelle vicende storiche del castello e del santuario dalle origini al 1859 |autore = Guido Bucciardi |editore = Tipografia Pontificia ed Arcivescovale dell'"Immacolata Concezione" |anno = 1934 |capitolo = Periodo Austro - Estense |pp = 239-271 }}</ref>.
[[File:Santuario 1889.jpg|thumb|verticale|Prospetto del santuario dopo il completamento della facciata nel 1889.]]
L'8 aprile 1866 il capomastro Antonio Gozzi di [[Casinalbo]]
Il 15 giugno 1866 il pittore modenese prof. [[Adeodato Malatesta]], allora direttore dell'Accademia di belle arti, intraprende il restauro gratuito delle pitture interne alla cupola del santuario che fu completato il 25 novembre dello stesso anno<ref name="guidobucciardi12" />. Il 1º ottobre 1880 don Giuseppe Messori si impegnò - a proprie spese - a costruire la seconda torre, quella settentrionale, del Santuario <ref name="guidobucciardi12" />. Il 26 dicembre 1880 la fabbriceria incarica l'ingegner architetto Vincenzo Maestri di Modena di redigere il progetto per il compimento della facciata del santuario e dirigere i lavori. Maestri dirigerà gratuitamente i lavori per quasi sei anni<ref name="guidobucciardi12" />.
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== Altro ==
[[File:Circuit de Fiorano 0003.JPG|thumb|L'ingresso del circuito.]]
Sul territorio del comune di Fiorano Modenese si trova il [[circuito di Fiorano]], una pista automobilistica di prova privata della [[Ferrari]].
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=== Eventi e manifestazioni ===
La [[sagra (festa)|sagra]] del comune ricade l'8 settembre
Il 16 agosto a Spezzano viene festeggiata la fiera di [[San Rocco]], già arrivata alla 160ª edizione.
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In epoca medioevale le frazioni di questo comune erano divise tra i vari signori feudali per essere aggregate per la prima volta sotto la signoria dei [[Pio di Savoia]] nel 1499<ref name=messoriventurifrazioni>{{Cita libro|titolo= Fiorano Modenese oggi, da settemila anni|autore = Gianna Dotti Messori|autore2 = Alberto Venturi|altri = con le fotografie di Beppe Zagaglia|città = Fiorano Modenese|anno = 2001|capitolo=Il territorio fioranese tra storia e storiografia|p=61}}</ref>. Dopo la morte di Marco Pio nel 1599, l'area fu governata dagli [[Estensi]]. Nel 1629 il territori fu nuovamente diviso e Spezzano venne data in feudo alla famiglia Coccapani<ref name=messoriventurifrazioni />. Nel 1651 anche il territorio di Fiorano fu concesso ai Coccapani creando quindi una separazione con Nirano che dal 1646 era della famiglia Dragoni<ref name=messoriventurifrazioni />.
Nel 1802 fu soppressa la comunità di Nirano
Soltanto dal 1859 il territorio di Fiorano Modenese riacquista la propria autonomia comunale con le frazioni di Spezzano e Nirano<ref name=messoriventurifrazioni />.
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=== Strade ===
- [[Strada statale 467 di Scandiano|SP 467]] ''Pedemontana'' : il comune è attraversato dalla provinciale ''Pedemontana'' che si estende dal comune di [[Sassuolo]] sino alla località di Pozza di [[Maranello]]. Già dagli anni '70 del XX secolo venne realizzato un primo tratto che permette tuttora il collegamento fino a
- [[Strada statale 724 Tangenziale Nord di Modena e diramazione per Sassuolo|SS 724]] ''Tangenziale Nord di Modena e diramazione per Sassuolo'' : è la tangenziale che collega il distretto ceramico modenese alla tangenziale di [[Modena]] e quindi al capoluogo provinciale. Ha origine nel comune di Fiorano e confluisce direttamente nella tangenziale modenese. Rinominata erroneamente Modena-Sassuolo per ricondurla al comune "leader" del distretto senza, tuttavia, mai attraversarne il territorio comunale.
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Il 20 maggio 2007 ha ospitato l'arrivo dell'ottava tappa del [[Giro d'Italia 2007|90º Giro d'Italia]] di ciclismo con la vittoria del norvegese [[Kurt-Asle Arvesen]].
Il 24 marzo 2013 è terminata qui la quinta
=== Ruzzola e ruzzolone ===
A Fiorano esiste un impianto sportivo per il gioco della [[ruzzola]] sito in via Della Chimica 1.
La presenza storica di questo sport risale almeno a prima del 1590, epoca in cui [[Clelia Farnese]] al fine di disincentivare la diffusa pratica della bestemmia, proibì il gioco della ruzzola sia di legno
[[File:Pall Mall - Project Gutenberg eText 14315.jpg|thumb|verticale=0.5|Illustrazione di pallamaglio in una rivista inglese del 1891.]]
=== Pallamaglio ===
Nel XVII secolo a Fiorano era molto in voga il gioco del [[pallamaglio]], un antico gioco all'aperto, che ha dato origine a numerosi sport moderni, come il [[golf]], il [[croquet]], l'[[hockey]] nelle sue varianti e il [[polo (sport)|polo]]. A Fiorano era praticato nella ''via della Bugadella'' in prossimità dell'attuale via Claudia<ref name="guidobucciardi8" />. Nella primavera del 1632 il duca di Modena [[Francesco I d'Este]] si recò a Fiorano per assistere personalmente
== Note ==
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