Apollo 8: differenze tra le versioni
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[[File:Apollo_8_Lovell_at_Guidance_and_Navigation_station.jpg|thumb|Jim Lovell si occupa della navigazione durante la missione Apollo 8.]]
Durante il viaggio, il
Sette ore dopo l'inizio della missione
[[File:As08-16-2593.jpg|thumb|La prima immagine della Terra nel suo intero presa da un essere umano, probabilmente da [[William Anders]];<ref name="Apollo8FlightJournalDay1">{{Cita web|url=https://history.nasa.gov/ap08fj/03day1_green_sep.htm |titolo=Day 1: The Green Team and Separation |cognome1=Woods |nome1=W. David |cognome2=O'Brien |nome2=Frank |anno=2006 |opera=Apollo 8 Flight Journal |editore=NASA |accesso=29 ottobre 2008 |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080923012425/http://history.nasa.gov/ap08fj/03day1_green_sep.htm |dataarchivio=23 settembre 2008}} TIMETAG 003:42:55.</ref> Il sud è in alto e il sud America è in centro.]]
La prima correzione di rotta (''mid-course correction'') venne effettuata
All'undicesima ora di volo, l'equipaggio era sveglio da oltre 16 ore. Durante la programmazione della missione, la NASA aveva stabilito che durante il volo almeno un astronauta sarebbe dovuto rimanere sveglio per affrontare eventuali problemi che sarebbero potuti sorgere. Borman fu il primo a cercare di addormentarsi, ma trovò difficoltoso prendere sonno a causa delle continue trasmissioni radio e del rumore meccanico.<ref name="journal day 1 Maroon"/> Dopo circa un'ora, Borman fu autorizzato dal Controllo Missione ad assumere una [[compressa]] di [[secobarbital]] per favorire il sonno, tuttavia con scarsi effetti. Alla fine Borman riuscì ad addormentarsi, ma sentendosi male al risveglio. Vomitò due volte e accusò diarrea, lasciando l'interno della navicella piena di piccoli pezzi di vomito e feci che l'equipaggiò cercò di pulire al meglio. Borman non avrebbe voluto che tutti sapessero dei suoi problemi di salute ed inizialmente cercò di celarlo al Controllo Missione; Lovell ed Anders tuttavia ritennero doveroso darne comunicazione al centro di controllo e convinsero infine Borman. Vista la situazione, l'equipaggio decise di usare il ''Data Storage Equipment'' (DSE) per trasmettere voce e telemetria ad alta velocità a terra. Dopo aver registrato i sintomi manifestati da Borman, chiesero al Controllo Missione di controllare la registrazione affermando che avrebbero «voluto una valutazione dei commenti vocali».<ref name="journal day 2 green">{{Cita web|url=https://history.nasa.gov/ap08fj/06day2_green.htm |titolo=Day 2: Green Team |cognome1=Woods |nome1=W. David |cognome2=O'Brien |nome2=Frank |data=22 aprile 2006 |opera=Apollo 8 Flight Journal |editore=NASA |accesso=30 gennaio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080311114001/https://history.nasa.gov/ap08fj/06day2_green.htm |dataarchivio=11 marzo 2008 |urlmorto=sì}}</ref>
L'equipaggio dell'Apollo 8 e il personale medico del Controllo Missione tennero una riunione con quest'ultimi che utilizzarono la sala di controllo vuota al secondo piano (vi erano, a Houston, due sale di controllo identiche, una al secondo e una al terzo piano; solo una veniva utilizzata durante una missione). I partecipanti alla conferenza conclusero che non vi erano grasse preoccupazioni riguardo alla malattia di Borman era probabilmente solo un'[[influenza]] di 24 ore, come pensava Borman stesso, o una reazione alla pillola assunta per dormire.<ref>{{Cita|M. Collins|p. 306|Collins}}, 2001.</ref></ref> Ora i ricercatori ritengono che egli avesse sofferto di [[sindrome da adattamento spaziale]], una condizione che colpisce circa un terzo degli astronauti durante il loro primo giorno nello spazio fintantoché il loro [[Vestibolo (anatomia)|sistema vestibolare]] non si adatta allo [[assenza di peso]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Quine |nome=Tony |data=aprile 2007|titolo=Addicted to space: An appreciation of Anousheh Ansari, Part II |rivista= Spaceflight|volume=49 |numero=4 |p=144|issn=0038-6340 |editore=British Interplanetary Society}}</ref> Questa sindrome non si era mai verificata durante le missioni dei programmi precedenti ([[Programma Mercury]] e [[Programma Gemini]]) poiché le navette utilizzate erano dotate di uno spazio interno molto ridotto che non permetteva agli astronauti di fluttuare all'interno. L'incremento dello spazio nel Modulo di Comando Apollo permetteva agli astronauti di avere una grande libertà di movimenti, contribuendo all'instaurarsi dei [[sintomo|sintomi]] sperimentati da Borman e, più tardi, da [[Russell Schweickart]] in occasione dell'[[Apollo 9]].<ref>{{Cita web|url=http://lsda.jsc.nasa.gov/scripts/experiment/exper.aspx?exp_index=747 |titolo=The Effects of Long-Duration Space Flight on Eye, Head, and Trunk Coordination During Locomotion |cognome1=Kozlovskaya |nome1=Inessa B |cognome2=Bloomberg |nome2=Jacob J. |cognome3=Layne |nome3=Charles S. |anno=2004 |opera=Life Sciences Data Archive |editore=Lyndon B. Johnson Space Center |cid=LSDA Exp ID: 9307191 |accesso=28 giugno 2013 }}</ref>
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