Utente:Myz.gi/Sandbox: differenze tra le versioni
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È quindi corretto affermare che la poesia oscura nasce come una forma di ribellione ai decenni precedenti e al conformismo ideologico. Ciò che questi poeti ricercano e rivendicano sono gli stessi valori che avevano ispirato il [[Movimento del 4 maggio 1919|Movimento del Quattro Maggio]], ossia l'importanza dell'individuo, l'umanesimo, la democrazia e, nell'ambito letterario, il valore della soggettività poetica, cosa che infatti riemerge prepotentemente nelle opere ''menglong''. Parallela alla ribellione ideologica e la ribellione del linguaggio: la lingua viene rovesciata, simboli che prima erano positivi diventano negativi e viceversa e gli effetti che ne derivano sono difficili da comprendere. La poesia ''menglong'' apporta una vera e propria rivoluzione nell'immaginario e nelle modalità creative.
=== Gli anni Settanta e Ottanta ===
Bei Dao è un esempio di questa rivoluzione. Poiché principale esponente di questa poesia, le sue opere vennero duramente colpite dalla critica che ne accusava l'incomprensibilità, a causa del suo stile soggettivo che si contrapponeva all'oggettività e al realismo imposto dall'ideologia maoista degli anni precedenti<ref>{{Cita|Cornejo|p. 541}}</ref>; tuttavia vennero anche premiate da critici più all'avanguardia come Xie Mian, Sun Shaozhen e Xu Jingya che ne colsero il carattere rivoluzionario ed innovativo<ref name=":7" /><ref>{{Cita|Hong|p. 339}}</ref>.
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一切爆发都有片刻的宁静
一切死亡都有冗长的回声|lingua=zh|lingua2=it}}
一切死亡都有冗长的回声|lingua=zh|lingua2=it}}L'esilio apre infine una nuova fase poetica. Per Bei Dao l'esilio è inizialmente un'esperienza molto dolorosa<ref name=":13">{{Cita|Li|p. 379}}</ref> che lui descrive come "Shock culturale, inefficienza linguistica e rimozione dal mondo che di cui si ha conoscenza"<ref>{{Cita|Li|p. 380}}</ref> e che lo porta a sviluppare una poetica estremamente soggettiva, con tematiche molto più private, immagini surrealistiche e un linguaggio ancora più oscuro e incomprensibile<ref name=":13" />. Quest'esperienza genera in lui una profonda riflessione sia sul ruolo della poesia che su quello della lingua: la poesia è uno strumento politico nel senso che influenza l'immaginazione e il modo di pensare e parlare delle persone, ed è anche, lei stessa, una sorta di esilio dal linguaggio quotidiano<ref name=":4" />. In questo senso quindi, l'esperienza dell'esilio diventa per lui da un lato l'opportunità di intraprendere una nuova sperimentazione poetica perché sancisce definitivamente l'autonomia dagli ultimi residui del discorso maoista<ref>{{Cita|Li|p. 381}}</ref> dall'altro lo strumento con cui esprimere il suo essere e non-essere cinese<ref>{{Cita|Tan|p. 73}}</ref>. ▼
=== Gli anni dell'esilio ===
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Una delle poesie che può rappresentare bene la sua ultima fase poetica è ''Xiangyin'' 乡音 (Accento locale):
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