Utente:Giuseppe Capitano/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 6:
Le ceramiche giunte in città tra il [[Mille]] e il [[Trecento]] hanno trovato due impieghi distinti. Alcune, sono state usate in casa sulle mense, sia in forme aperte (prevalenti) sia in forme chiuse (boccali, alberelli, etc.) {{#tag:ref|L'mpiego è attestato da numerosi scavi archeologici urbani negli ultimi 25 anni, i primi due dei quali furono realizzati in Piazza Dante del 1991 e in Piazza dei Cavalieri del 1993. Vedi: {{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 13}}; {{cita|BRUNI 1993}}; {{cita|BRUNI - ABELA - BERTI 2000}}. |group=N}}
Altre invece, tutte forme aperte quali scodelle, catini, piatti, ciotole, ect., sono state usate per ornare le murature esterne degli edifici religiosi cittadini{{#tag:ref|Gli esemplari originali sono stati distaccati dai monumenti di Pisa tra gli anni ‘70 e ‘80 del [[XX secolo]] e sono stati conservati, restaurati e poi esposti presso il [[Museo nazionale di San Matteo]]. |group=N}}<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 13, 28-31 per ulteriori dettagli sui "bacini" pisani}}.</ref><ref>{{cita|BERTI - TONGIORGI 1981a|per una rassegna dei "bacini ceramici" presenti a Pisa}}.</ref><ref>{{cita|BERTI 1993c|per la catalogazione di "baini ceramici" presenti nella provincia di Pisa e in altre località Toscane}}.</ref><ref>{{cita|BERTI 1993e|per la catalogazione di "baini ceramici" presenti nella provincia di Pisa e in altre località Toscane}}.</ref><ref>{{cita|BERTI 2003a|per la catalogazione di "baini ceramici" presenti nella provincia di Pisa e in altre località Toscane}}.</ref>.
Fino al [[XII secolo]] sui perimetrali esterni e i campanili delle chiese pisane troviamo murati soltanto prodotti ceramici importati da varie località del Mediterraneo, che arrivano prevalentemente dalle zone occidentali poste sotto l’influenza islamica e, soprattutto, dall’[[al-Andalus]]. Non mancano tuttavia “bacini” dalla [[Tunisia]] e dalla [[Storia della Sicilia islamica|Sicilia islamica]], dall’[[Egitto]] e dal [[Vicino Oriente]] e anche dall’area bizantina. Dalla fine del XII secolo si cominciano inoltre ad importare e ad impiegare come “bacini” anche le ceramiche rivestite di produzione savonese e fabbricate in diversi centri dell’Italia meridionale peninsulare. A partire dalla prima metà del XIII secolo, infine, si usano come bacini le “maioliche arcaiche” di fabbricazione locale. Tra la fine del [[XIII secolo|XIII]] e i primi decenni del [[XIV secolo|XIV]] le ceramiche utilizzate come “bacini” sono quasi esclusivamente di produzione pisana. Sono cinque gli edifici religiosi più importanti sui quali sono attestate queste ultime: tre, [[Chiesa di San Sisto (Pisa)|San Sisto]], [[Chiesa Santa Cecilia (Pisa)|Santa Cecilia]] e il campanile di [[Chiesa di San Francesco (Pisa)|San Francesco]], situati a nord dell’[[Arno]]; uno, [[Chiesa di San Martino (Pisa)|San Martino]], a sud; un'altro è posto fuori città, in prossimità della costa, [[Basilica di San Pietro Apostolo|San Piero a Grado]]<ref name=BG>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011}}</ref>.
== La datazione dei manufatti ceramici usati come "bacini" ==
Per datare i manufatti che ornano le murature esterne delle chiese, in assenza di dati più precisi dalle stesse aree di produzione, gli studiosi hanno fatto riferimento al periodo di edificazione degli edifici stessi. Questo è reso possibile in quanto, di norma, le ceramiche usate come bacini, venivano inserite contemporaneamente all’innalzamento delle mura e venivano collocate dagli operai stessi operando con più tecniche<ref></ref>.
Sono stati individuati diversi modi per la posa in opera, suddivise in base ai materiali di costruzione degli edifici: la [[pietra]] e i [[laterizi]]. In base a queste evidenze per i monumenti della [[Toscana]] decorati con “bacini” è stata costruita quella che da [[Graziella Berti]] è stata definita una “stratigrafia ideale”.
Questa è stata suddivisa in cinque periodi che vanno dalla fine del X secolo fino al XV.
* Periodo 1 - fine [[X secolo|X]]-fine [[XI secolo]].
* Periodo 2 - [[XII secolo]].
* Periodo 3 – inizio-terzo quarto [[XIII secolo]].
* Periodo 4 - ultimo quarto XIII secolo – terzo quarto [[XIV secolo]].
* Periodo 5 – fine XIV-[[XV secolo]].
{{#tag:ref|Bellooo. Vedi: {{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 198-199}}. |group=N}}
|